2 Ottobre 2017

A Palmanova iscritti ed elettori costruiscono il programma per il 2018

  “Oggi abbiamo iniziato a costruire il nostro programma per il 2018 partendo dalla nostra base, perché la partecipazione e la condivisione sono una risorsa specifica del Pd. Dai lavori sono emersi temi che saranno approfonditi e costituiranno il progetto politico sul quale aprire ilconfronto con quanti stanno governando con noi il Fvg e per allargare la coalizione di centrosinistra. Noi non abbiamo mai posto veti alle altre forze di centrosinistra. Il Pd Fvg è aperto al confronto e disponibile con tutti: lo diciamo da mesi e siamo lieti che finalmente oggi qualcuno a sinistra se ne sia accorto e lo dica”. Lo afferma la segretaria regionale del Pd Fvg Antonella Grim, che oggi a Palmanova (Udine), ha aperto il laboratorio programmatico del Pd Fvg, svoltosi nella caserma napoleonica Montesanto, toccando anche il tema delle alleanze in vista delle regionali del 2018.   La giornata è stata aperta da una breve introduzione di Antonella Grim, cui sono seguiti gli interventi della presidente della Regione Debora Serracchiani, del capogruppo in Consiglio regionale Diego Moretti e dal presidente del partito regionale Salvatore Spitaleri. Secondo Debora Serracchiani “oggi lavoriamo al programma, togliendoci di dosso ogni sfiducia e imbarazzo, ricordando sempre quanto abbiamo fatto, perché in questi anni abbiamo fatto tanto. Abbiamo messo in campo delle riforme strategiche, come quella della sanità, che ormai è radicata a fondo e da cui non si torna indietro. Con questa riforma stiamo cambiando, e decisamente in meglio, il volto della sanità regionale. Abbiamo raggiunto grandi risultati grazie a una grande squadra: senza la squadra non avremmo fatto nulla, senza i nostri consiglieri, i nostri amministratori, i nostri segretati di circolo non avremmo raggiunto questi risultati sui territori. Il nostro partito non ha bisogno di affidarsi a un leader: ha bisogno di una squadra forte. Si smetta di dire che stiamo sfogliando la margherita: candidati validi ne abbiamo, ma noi pensiamo prima alle idee e alla squadra”.   Diego Moretti ha detto che “abbiamo fatto molto in questi cinque anni. Certamente non è tutto perfetto, per questo abbiamo bisogno di altri cinque anni per perfezionare il lavoro svolto. L’incontro di oggi è solo il primo di una serie di eventi con i quali vogliamo raccogliere i contributi, i suggerimenti, le idee per proseguire nella strada delle riforme e del cambiamento”.   Il laboratorio programmatico si è svolto nell’arco dell’intera giornata, divisa in due parti. La mattina circa 250 tra iscritti ed elettori hanno partecipano a 12 tavoli tematici su temi di interesse per il Fvg. Ogni tavolo è stato dedicato a uno specifico argomento e vede la partecipazione di parlamentari, assessori e consiglieri regionali, componenti della segreteria regionale e delle segreterie provinciali. I tavoli di lavoro erano i seguenti:   Coesione sociale, sanità e welfare (Renata Bagatin e Franco Rotelli) Enti locali e digitalizzazione (Paolo Coppola, Enzo Martines) Turismo (Vittorino Boem) Ambiente (Chiara Da Giau) Istruzione, università e ricerca (Antonella Grim, Laura Fasiolo, Franco Codega) Montagna (Armando Zecchinon) Convivenza urbana: diritti, doveri e partecipazione (Giorgio Brandolin e Diego Moretti) Una Regione autonoma in Italia e in Europa (Debora Serracchiani, Isabella De Monte, Franco Iacop, Francesco Russo, Alessandro Maran, Salvatore Spitaleri) Infrastrutture e mobilità (Mariagrazia Santoro) Agricoltura e cura del territorio (Cristiano Shaurli) Economia e lavoro (Renzo Liva, Enio Agnola) Cultura, sport, volontariato e terzo settore (Gianni Torrenti, Gianna Malisani)   Tra le proposte emerse dai tavoli, sulle infrastrutture è arrivato l’invito a continuare nella regia unica regionale per le infrastrutture (Porto, autostrada, viabilità extra, ferrovie), a completare la rete infrastrutturale, in particolare nella direttrice est-ovest; a puntare sulle infrastrutture come volano economico e turistico come i percorsi cicloturistici, sui quali la Regione sta già investendo. Su economia e lavoro: far valere la nostra autonomia per incentivare anche economicamente le imprese che fanno rete. Investire sui percorsi scuola-lavoro. Pensare a un sistema di formazione tecnica e professionale che risponda alle esigenze del mercato di domani. Sulla scuola, investire sul raccordo tra istruzione lavoro-formazione e ricerca; facilitare l’accesso ai progetti europei; lavorare sulla competenza regionale in materia scolastica. Sulla sanità: affrontare la riforma del sistema sociale, mettendo al centro le persone con fragilità; completare il piano regionale per la riorganizzazione dei pronto soccorso; investire sulla presa in carico delle persone con malattie croniche.   Nel pomeriggio si è svolta una assemblea plenaria, con la presentazione e la sintesi dei lavori del mattino, l’intervento del vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello e l’intervista del direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier al ministro della Coesione sociale Claudio De Vincenti.   Dopo aver ringraziato il ministro De Vincenti, “che ci ha seguiti in ogni passo nella vertenza Electrolux, spronandoci e tenendo fermi gli impegni del Governo”, il vicepresidente della regione Sergio Bolzonello ha detto: “noi siamo una comunità e ci siamo trovati oggi a lavorare, con forza, energia e volontà, mettendo sul tavolo delle proposte straordinarie. Mentre gli altri ci criticano, noi siamo un partito che lavora dalla mattina alla sera sulle idee, per metterle a vantaggio della nostra comunità. Questo lavoro serve per tenere unito un centrosinistra capace di interpreta i bisogni della nostra società”. Parlando delle alleanze, Bolzonello ha aggiunto che “siamo lieti di leggere dei nostri giornali che qualcuno apre ai tavoli, ma noi, con la nostra segretaria regionale, diciamo da mesi che siamo disponibili a un confronto. Noi riteniamo con orgoglio  che l’unità sia un valore; mettiamo a disposizione di tutti questo lavoro straordinario di oggi, non lo imponiamo. Se c’è un tratto che ci contraddistingue è la capacità di sederci e confrontarci con gli altri. Il Pd – ha concluso – nasce per unire non per dividere”.   Il ministro Claudio De Vincenti, intervistato dal direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier, ha detto di aver visto oggi a Palmanova una comunità con “grandi valori e concretezza. Il Pd si pone, giustamente, come un partito che ascolta, guarda e cerca le soluzioni delle persone, in una regione che deve continuare a essere uno snodo chiave per l’Europa”. Rispondendo a una domanda sulla difficoltà di realizzare le riforme, il ministro ha risposto che “il Pd deve unire per cambiare, perché questo è nel suo Dna. Non fare nulla è il più grande errore che si possa fare. Le riforme sono un processo, quel cambiamento della società di cui noi siamo la forza propulsiva. I Governi Renzi e Gentiloni hanno realizzato tre anni straordinari di riforme, come non ho mai visto dal dopoguerra a oggi. Forse non siamo riusciti a condividere al meglio queste riforme, a cogliere le paure, lo spaesamento delle persone. Su questo dovremo lavorare di più, anche come partito”. Tra i temi affrontati, anche quello dello Ius soli, che “è una legge di civiltà. Il Pd è motore chiave di questa legge e non mi faccio dare lezioni da nessuno. Servono ovviamente i numeri in parlamento e serve lavorare in questa direzione, costruire soluzioni che trovino il consenso parlamentare necessario. Significa curare il nostro rapporto con il sentire del nostro popolo, dobbiamo portate gli italiani a condividerlo. Spero riusciremo a raggiungere l’obiettivo in tempi più brevi possibili”.   Oggi sono stati raccolti anche dei fondi a sostegno dell’Andos per la campagna nastro rosa contro il tumore al seno. Il Pd Fvg aderisce alla campagna, che si svolgerà per tutto il mese di ottobre.      
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