4 Gennaio 2019

Crisi Principe: Istituzioni convochino proprietà

Serracchiani scrive a Di Maio per tavolo a Mise

“E’ una situazione preoccupante, in cui lascia molto perplessi il silenzio della famiglia rispetto al futuro di azienda e dipendenti. A partire dalla Regione, le istituzioni devono prendere fermamente l’iniziativa a livello di vertice politico e portare la proprietà a un tavolo, per capire quali sono le prospettive del gruppo Kipre e di marchi affermati come Principe e King’s”. Lo ha detto il segretario del Pd Fvg Cristiano Shaurli che si è recato oggi a San Dorligo (Trieste) ai cancelli dello stabilimento della Principe dove ha parlato con i rappresentanti sindacali, in assemblea con i  lavoratori per confrontarsi sulle implicazioni del concordato e le problematiche connesse al fatto che la holding controlla società diverse. Erano presenti anche il sindaco del Comune di San Dorligo-Dolina, Sandy Klun, e l’on. Debora Serracchiani. Per Shaurli “stupisce il fatto che questa crisi si manifesti a uno stadio così avanzato e colpisca il settore agroalimentare, che generalmente funziona bene. Ma evidentemente siamo di fronte a un altro episodio di una crisi sistemica che sta colpendo la manifattura triestina, sulla quale bisogna puntare immediatamente l’attenzione: nessun territorio avanzato può vivere di solo turismo e terziario e Trieste non si può permettere di perdere questi posti di lavoro. Per quanto riguarda gli stabilimenti friulani di San Daniele, il prosciutto crudo DOP ha un valore aggiunto più alto e forse l’appetibilità del marchio è più rilevante. Ma – ha concluso – va fatto immediatamente un ragionamento complessivo per non entrare nell’ottica dello ‘spezzatino’ rischiando di perdere l’identificazione con il territorio dell’azienda e soprattutto centinaia e centinaia di posti di lavoro che sarebbero un ennesimo colpo durissimo per la nostra Regione”. Anche Serracchiani ha evidenziato “l’assenza dell’azienda, il disinteresse verso i lavoratori e le loro famiglie. Questo è ingiusto – ha sottolineato – non soltanto per loro ma è ingiusto per la regione e per la città, per il marchio storico che questa azienda rappresenta”. Esprimendo l’auspicio che “la proprietà si faccia sentire al più presto e direttamente”, Serracchiani ha reso noto che “per sollecitare questa loro interlocuzione ho inviato una lettera al ministro Di Maio con la richiesta di un’immediata convocazione del tavolo di crisi al Mise, per essere informati dei problemi dell’azienda che ancora non conosciamo e quindi per valutare quali azioni si possano mettere in campo”.
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