5 Luglio 2018

Fedriga dica no a Cpr e Cara a Gradisca

Serracchiani, Salvini rullo compressore su Regioni e Comuni

 
Contro quanto richiesto dal presidente Fedriga e dalla sindaca Tomasinsig, contro ogni buon senso ed esperienza il ministro dell’Interno vuole aprire a Gradisca un Centro per il rimpatrio senza smantellare il Cara. Sta accadendo quel che temevamo: Salvini si muove come un rullo compressore sulle Regioni e i Comuni”. Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani commentando quanto appreso in merito alle dichiarazioni dal capo del Dipartimento Libertà civili Gerarda Pantalone, che ha delineato un sistema di Centri per il rimpatrio che prevede almeno una struttura per Regione, indicando Gradisca d’Isonzo (Gorizia) come sede per un Cpr.

“Si apprende – continua Serracchiani – che per realizzare il Cpr si intende utilizzare una parte della struttura esistente, cioè un pezzo del Centro di accoglienza per richiedenti asilo, che dunque non verrà affatto smantellato, ma al contrario si appresta a diventare una struttura complessa e polivalente, in cui ai disagi che il territorio già patisce per una presenza sproporzionata di richiedenti asilo si aggiungerà il peso di un adiacente centro di detenzione. Si parla di una struttura in tutto analoga al Cie che già esisteva fino al 2013 e che non ha risposto né alle esigenze di sicurezza dei cittadini italiani né a garantire i diritti delle persone trattenute”.

“Inoltre la quota di persone che dovranno sgombrare dal Cara per far posto al Cpr sarà redistribuita sul territorio della regione, ma – aggiunge Serracchiani – non sappiamo né dove né con quale criterio. Se l’accoglienza diffusa adesso è tabù si può ritenere che toccherà alla Cavarzerani o struttura simile farsi carico di costoro. E comunque in questo modo avremo più migranti in regione”.

“Dato che le condizioni poste dal presidente della Regione Fedriga in occasione della sua visita a Gradisca erano state chiare ed escludevano la coesistenza di Cara e Cpr, lo invitiamo  – conclude Serracchiani –  a trasmettere al Viminale l’indisponibilità della Regione a mettere in pratica una soluzione simile”.

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