8 Giugno 2019

Obiettivo: Trieste e Pordenone nel 2021

Shaurli: destra Fvg sa che meno fa meno rischia consenso

“La scadenza è già il 2021, perché se siamo credibili e forti nelle amministrative del 2021, se riusciamo a vincere Trieste e Pordenone gettiamo le basi per vincere la Regione nel 2023: è un lavoro da iniziare subito perché l’obiettivo è quello. Dobbiamo continuare un’opposizione sempre più forte e incalzante e aggiungervi sempre più la fase dell’elaborazione e della nostra proposta politica”. E’ il traguardo indicato oggi a Udine dal segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli, alla riunione dell’assemblea del partito.

Svolgendo un’analisi del risultato delle europee e delle amministrative, Shaurli ha ribadito che “il risultato è positivo: segniamo un incremento del Pd sia in termini percentuali sia in voti assoluti che ci colloca al vertice del nord est e tra i migliori di tutto il nord ma – ha precisato – non c’è niente da festeggiare: ora inizia il vero lavoro per tutti noi, per la segreteria nazionale e regionale, per tutti i militanti. I ‘soloni’ della politica prevedevano la scomparsa del Pd ma noi ci siamo, cresciamo e abbiamo consolidato la nostra posizione. Ora dobbiamo costruire la vera alternativa a questa estrema destra a trazione leghista, per il bene del Paese e del Friuli Venezia Giulia”.

“Questa prima fase si chiude oggi – ha chiarito Shaurli – e ora si apre una seconda fase: da qui si parte per un’altra stagione”. Esposti i dati sui flussi elettorali, sul positivo scarto tra risultati delle europee e delle amministrative, e l’alto numero di preferenze raccolto da Isabella De Monte (cui l’assemblea ha tributato un lungo applauso di ringraziamento), il segretario dem ha sottolineato come “finora abbiamo costruito l’identità di un’alternativa, ma abbiamo bisogno di convincere un mondo più vasto del nostro che possiamo essere alternativa e prospettiva di governo. E siccome mai nella storia repubblicana in tre elezioni consecutive l’elettorato è stato così fluttuante, non basta un partito dall’identità forte, bisogna essere un partito in grado di allargare il consenso a quegli elettori che cambiano repentinamente i propri orientamenti di voto. E per questo serve un progetto per il Paese e subito dei punti qualificanti, chiari e comprensibili

Intanto Shaurli ha chiamato tutto partito a una “opposizione dura e senza sconti”, perché “chi abbiamo di fronte anche a livello regionale non ha alcun senso istituzionale, ed è inutile pensare di essere collaborativi con chi non risponde mai a un nostro atteggiamento costruttivo”. Al contrario, ha evidenziato il segretario dem “chi abbiamo di fronte in Regione è cinicamente convinto di dover stare esclusivamente sui temi nazionali, perché sa che meno fa meno mette a rischio il consenso, e quindi ancor meno vuole aprire la discussione sul nulla che la destra ha fatto in un anno”.

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