22 Luglio 2015

Referendum tra gli iscritti nell’Isontino per avviare riordino amministrativo

Entro la fine di settembre il Partito Democratico isontino chiamerà al voto gli iscritti di tutta la provincia per pronunciarsi su alcune ipotesi di riassetto amministrativo: “Possiamo puntare a ridurre gli attuali 25 comuni a 7-8, semplificando l’attuale assetto: e lo faremo coinvolgendo tutto il territorio provinciale e riconoscendo alcune specificità, in particolare quelle dei comuni a maggioranza slovena, di cui vogliamo tutelare l’autonomia”, lo ha annunciato oggi il segretario provinciale Marco Rossi nel corso di una conferenza stampa indetta a Gorizia con la segreteria provinciale.
Nei prossimi giorni sarà costituito un comitato di lavoro, ed entro la fine di settembre, forse già a metà mese, chiameremo i circoli a pronunciarsi su alcuni scenari alternativi di aggregazione fra gli attuali 25 comuni: è la prima volta che il Pd utilizza lo strumento del referendum fra gli iscritti.
Nel frattempo – sottolinea il Pd – la priorità è quella di costituire le Unioni territoriali, con uno sforzo amministrativo senza precedenti che sta coinvolgendo in prima persona i sindaci isontini. Di qui a fine anno la priorità rimane infatti l’avvio della riforma degli enti locali.
Chiamando a consultazione tutti i circoli in un territorio dove il centrosinistra governa la stragrande maggioranza delle amministrazioni locali, ci facciamo carico di proporre un riassetto complessivo delle amministrazioni: semplificando, riusciremo a ridurre la distanza tra cittadino ed eletto. Sarà inoltre più snello il processo decisionale all’interno delle singole Unioni che quindi non saranno più composte da 9 o 13 comuni ma da un numero molto inferiore.
Non ci sono disegni predefiniti, e le proposte già avanzate da comitati e forze politiche, che propongono iniziative parziali su determinati parti del territorio provinciale, le vogliamo riportare nell’ambito di un disegno complessivo: non ci saranno cioè cittadini di serie A o di serie B, ma l’intero territorio dev’essere accompagnato in un processo di riorganizzazione e semplificazione amministrativa.
Il processo di aggregazione non toccherà i comuni a maggioranza slovena, di cui vogliamo tutelare l’autonomia e la specificità: le due Unioni del Basso e Alto isontino, anzi, devono collaborare con gli strumenti previsti dalla legge – uffici unici compresi – per svolgere quelle competenze di particolare interesse per la tutela della minoranza.
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