3 Agosto 2018

Spitaleri: legge Mancino è confine buono contro razzismo

“Vorremmo sentire riprovazione anche da viceministro Zoccano

Il ministro della Famiglia e Disabilità Lorenzo Fontana

In Friuli Venezia Giulia abbiamo conosciuto bene il razzismo, anche nelle sue forme più atroci, dal momento in cui Mussolini nel 1938 è venuto a Trieste ad annunciare le leggi razziali, a quando i nostri ebrei furono strappati dalle case per essere mandati nei Lager, a quando il forno della Risiera ha cominciato a ingoiare i primi cadaveri. E cos’è stato se non l’odio etnico a spingere il fascismo a impedire che gli sloveni di queste terre parlassero e pregassero nella loro lingua?”. Lo afferma il segretario regionale del Pd Fvg, Salvatore Spitaleri, commentando le frasi del vicesegretario federale della Lega e ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana, che in un post sulla sua pagina Facebook ha sostenuto l’opportunità di abrogare la legge Mancino. Per questo, continua Spitaleri, ”la legge Mancino è un confine buono, che è stato innalzato a difesa delle intrusioni nella società civile dei crimini d’odio razziale o etnico e contro gesti, azioni e slogan legati al fascismo. Una legge di cui oggi c’è grande bisogno. Infatti il ribaltamento completo dei valori sostenuto da Fontana non è un incidente di percorso ma fa parte della costruzione di un sistema ideologico di cui l’intolleranza e la discriminazione sono parte integrante. Chi ricopre la carica di vice nel partito di Salvini, chi fa parte organica di organizzazioni internazionali di estrema destra, non parla a caso ma sa quel che dice. E infatti ha subito raccolto il consenso di Fratelli d’Italia, legittimo erede del Msi e quindi della Rsi”. ”Giusta l’insurrezione contro le parole di Fontana e – ha aggiunto Spitaleri – apprezzabile che si sia sentita la voce del premier Conte e del vicepremier Di Maio. Vorremmo che alle tante espressioni di riprovazione si unisse anche quella del viceministro di Fontana, Vincenzo Zoccano, che viene proprio da Trieste e che non può essere insensibile alla sua storia”.
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