1 Febbraio 2009

Le liste di attesa nella sanità regionale

Ferma restando la necessità di seguire –dal lato dell’offerta- criteri di appropriatezza nella prescrizione di prestazioni, ferma restando che l’offerta di servizi è finita perché le risorse finanziarie e di personale sono finite, è stato sottolineato come sia la domanda di prestazioni a dover essere tenuta d’occhio. Questa, infatti, molto spesso è indotta da una massiccia disinformazione del cittadino su quanto e cosa gli serve. Il cittadino, in buona fede, chiede ciò che sembra possa essere utile alla sua salute, ma non sempre tale richiesta si rivela appropriata. Ecco allora come appare utile “formare” ed informare correttamente il cittadino. Altro spunto è stato quello di aprire con cautela ad alcune forme assicurative attraverso le quali poter reggere l’incremento della spesa determinato dalla maggiore offerta, ma è il principio dell’equità che qui entra in gioco. Inoltre c’è stato un forte richiamo alla pianificazione di Area Vasta, al CUP unico e a un buon mix pubblico-privato. Insomma, la Maggioranza, una volta di più adotta provvedimenti che sanno di spot e sembra rifuggire il lavoro silenzioso di chi invece ha governato bene (si ricorda la Delibera sulle liste di attesa del 2007, non di dieci anni fa!) lontano dai riflettori di una legge regionale.

Annamaria MENOSSO
Consigliera regionale del PD
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