Pd: no al Piano sociosanitario regionale, vogliamo offrire risposte alternative
Ad aprire il dibattito è stato il consigliere regionale Sergio Lupieri. «La Regione – ha spiegato – ha gestito con imperizia e superficialità un argomento che pesa per più del 50% sul bilancio regionale. La sanità è una risorsa che conta con l’indotto 40 mila lavoratori. Il blocco del turn over, quattro ospedali in Regione che rischiano di sparire, manca un quadro complessivo di governo e la persona rischia di non essere più al centro del progetto sanità. Chiediamo – ha detto Lupieri – che il servizio pubblico che abbiamo costruito in questi anni continui a garantire equità e solidarietà per i cittadini».
Tutti d’accordo a denunciare che il documento della Regione va rivisto. All’incontro erano presenti anche i sindaci di Monfalcone e Codroipo Gianni Pizzolitto e Vittorino Boem. Per loro la speranza è che il piano venga modificato, ma è anche «indispensabile – come indicato da Pizzolitto – una forte contrapposizione e la proposta di un piano alternativo». A parlare di sciatteria tecnica è stata Maria Grazia Cogliati Dezza, che nel Pd coordina il gruppo salute di Trieste. Se il Piano per la Cogliati è stato calato dall’alto e rischia di togliere l’autonomia nelle decisioni delle singole strutture, «è fondamentale – ha spiegato – aprire una discussione interna al Pd, in vista delle elezioni comunali a Trieste: bisogna discutere con coraggio sul futuro della sanità in regione e difendere un sistema sanitario pubblico».
A chiedere chiarezza è stato l’ex assessore regionale alla sanità Ezio Beltrame: «Abbiamo le carte in regola perché le nostre proposte vengano riconosciute». (i.g.)