29 Aprile 2010

Paolo Menis: occasione per ripensare al rapporto politica ed ambiente

“Mentre registriamo il fallimento dei grandi vertici mondiali in materia ambientale” sottolinea l’esponente del centro-sinistra, “ci rendiamo conto che dobbiamo ripartire dalla dimensione locale, quella più vicina ai cittadini, per rivedere il rapporto istituzioni e territorio”. A parole siamo tutti in favore dell’ambiente, prosegue Menis, ma spesso quest’esigenza passa in secondo piano quando ci viene chiesto di sacrificarci in prima persona per raggiungere questo risultato. È una deformazione della sindrome di NIMBY che, se ci pensiamo bene, ci riguarda molto più di quanto crediamo. E viene all’esempio del Tagliamento che definisce “la sfida, e nel contempo la ricchezza, più importante per la nostra Regione”. Sulla necessità della sua tutela – prosegue – si discute da decenni, le proposte si susseguono, spesso si sovrappongono, eppure tutte stentano a trovare concretezza. Difficile capire il motivo. Campanilismo, disinformazione, ostracismo? Forse un po’ di tutto questo, ammette Menis, ma quello che manca davvero è il coinvolgimento del territorio che finora è avvenuto in modo sbagliato. Non si può prendere una decisione e sottoporla all’attenzione dei cittadini “a pacchetto”, calandola dall’alto e magari contrapponendola ad un’altra. È un approccio sbagliato, si rischia, com’è successo sino ad oggi, di non combinare nulla e di alimentare solo tensioni tra le popolazioni. Coinvolgere significa informare, educare e pensare insieme ed è un’azione che va fatta con continuità, non in maniera sporadica, e che richiede l’impegno di tutti i soggetti che hanno potere decisionale. Questo è l’obiettivo da raggiungere, conclude Menis, perché non ha senso parlare sempre e solo di progetti se abbiamo perso di vista il senso di quello che stiamo facendo e se non riusciamo a trasmetterlo. Se invece ci riusciamo discutere delle soluzioni tecniche sarà molto più facile. Paolo Menis

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