14 Settembre 2010

Domande su Internet ai Candidati Segretari


1. Vorremmo sapere cosa ne pensi di internet, e secondo te come si

dovrebbe incentivare l’uso della rete tra iscritti e semplici

elettori.

Renzo LIva

Michele Padovese

Antonio Ius

Internet e’ uno strumento potente di comunicazione, che, a differenza di altri mezzi, permette un dialogo interattivo tra le persone. Se utilizzato in modo efficace, può essere anche uno strumento di sviluppo democratico e di forte diffusione delle opinioni. Incentivare l’utilizzo della rete, implica uno sforzo di cambiamento culturale nel rapporto con gli iscritti e gli elettori. Dobbiamo alimentare i nostri siti non solo di notizie più o meno propagandistiche, ma anche di notizie utili, studi, pubblicazioni, forum. E non dobbiamo aver timore delle opinioni che i navigatori possono esprimere.

L’ingresso di Internet nella politica è un dato incontrovertibile e il PD lo ha capito bene. La rapidità del suo sviluppo impedisce di fotografare in modo esaustivo la situazione attuale e l’uso, se così si può definire, che la politica fa della rete. A mio modo di vedere un dato certo è, comunque, che le caratteristiche tecnico-qualitative di Internet, rispetto ad altri mezzi di informazione di massa ormai tradizionali, possono costituire un vantaggio e una risorsa sia per i soggetti politici, sia per i cittadini utenti della rete. Tali condizioni giustificano, almeno in parte, l’entusiasmo di molti sulla possibilità di tornare, attraverso Internet, alle radici della democrazia occidentale così come veniva espressa nelle città-stato greche: una democrazia basata sulla discussione politica e sulla decisione della cosa pubblica partecipata da tutti i cittadini. Ad ogni modo, è evidente che incentivare l’uso delle nuove tecnologie non è un compito di questo o quel partito ma è un dovere che compete a chi il governa il Paese e la Regione. Come? Chiedete a Tondo che fine ha fatto il progetto della banda larga in Regione FVG promosso dalla precedente Giunta Illy…

2. Partendo da oggi e per l’intera durata della tua futura esperienza da

segretario provinciale, come la vedi, dal punto di vista pratico, la

comunicazione politica online?

Renzo LIva

Michele Padovese

Antonio Ius

1) Arricchimento del sito;

2) Richiesta opinioni su temi specifici ai sottoscrittori; 3) mailing informative a iscritti e sottoscrittori

Personalmente ritengo che la comunicazione politica online presenti numerosi elementi positivi che possono arricchire, a livello qualitativo, la politica in generale. Innanzi tutto, l’economicità. Le attività di comunicazione attivabili attraverso le nuove tecnologie presentano dei costi decisamente ridotti rispetto ad altri mezzi di comunicazione di massa. Legata a questa dimensione economica vi è quella relativa alla velocità: l’offerta digitale permette di raggiungere in tempo reale e simultaneamente milioni di persone, inoltre, il tempo che intercorre tra produzione e distribuzione dell’informazione si riduce quasi fino a scomparire. Il terzo elemento che ritengo fondamentale è definito dall’assenza di confini che permette il diramarsi dei flussi comunicativi a livello mondiale.

3. Qual è la priorità nella comunicazione politica? Stilando una

classifica dei mezzi a nostra disposizione, che posto occupa

internet?

Renzo LIva

Michele Padovese

Antonio Ius


Ancora con influsso inferiore alla TV, ma sicuramente molto piu’
flessibile e mirato. Va utilizzato in modo complementare e integrato
rispetto alle classiche forme di comunicazione politica ( conferenze,
presenza nelle piazze, etc.)

Senza far classifiche che lasciano il tempo che trovano, ritengo che Internet sia oggi un fondamentale mezzo di comunicazione di cui il PD non può privarsi e che la mission della comunicazione politica on line sia quella di consentire il ritorno ad un rapporto diretto tra soggetto politico e cittadini. In un Paese come il nostro in cui c’è una legge elettorale dove è preclusa all’elettore la facoltà di scegliere chi mandare in Parlamento, questa non è una cosa di poco conto.

4. Cosa ne pensi se le proposte fatte dagli organi dirigenziali

venissero condivise online con gli iscritti, così da sapere – prima

di metterle in pratica – se anche loro hanno qualcosa da aggiungere o

da modificare?

Renzo LIva

Michele Padovese

Antonio Ius


Pienamente d’accordo. Si tratta comunque di trovare un equilibrio tra l’approvazione formale delle decisioni ( che spetta all’assemblea) e la condivisione delle opinioni che può essere ricercata dagli organismi dirigenti per elaborare le proposte da sottoporre poi all’approvazione dell’assemblea.

Un elemento che rende unico lo strumento Internet è l’interattività, vale a dire la possibilità di interagire e comunicare sia da parte dei cittadini verso il soggetto politico, sia tra più cittadini ugualmente interessati ad una questione o ad un problema. Se è indubbio che la rete fornisca possibilità inedite, e ancora non del tutto esplorate, che potrebbero facilitare la partecipazione politica, il dialogo e il processo decisionale rendendoli più accessibili ai cittadini, non si possono trascurare i limiti, strutturali e culturali, che ancora impediscono la diffusione totale di queste tecnologie e il loro utilizzo appropriato. Quello che con una espressone anglosassone viene definito digital divide e che generalmente sta ad indicare la diseguale diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione tra i cittadini, in ambito politico assume una valenza più profonda. Esso, infatti, coinvolge il capitale umano e culturale di ogni individuo, la possibilità e la capacità di esprimere una posizione o un’opinione rispetto ad una questione di interesse pubblico, oltre alla necessità di possedere le competenze per comprendere e utilizzare il linguaggio del computer. Fino a quando non saranno superate queste problematiche, dunque, ritengo che non sia pensabile condividere on line le proposte degli organi dirigenziali del PD con gli iscritti prima di renderle esecutive ed operative poiché tale condivisione sarebbe solo parziale e non totale né compiutamente democratica.

5. Quanto, secondo te, è importante il web per una capillare

comunicazione politica?

Renzo LIva

Michele Padovese

Antonio Ius


Vale quanto detto sopra. E’ molto importante, ma dipende da una efficace gestione politica e organizzativa del partito e va comunque integrato con le altre forme di comunicazione.


6. Mettiamo il caso che bisogna creare una nuova squadra che si occupi

di comunicazione. Una scelta praticabile e moderna vuole che ci sia

una redazione solo per il web e un’altra solo per la carta. A parità

di prestazioni, quanto – secondo le tue scelte – influirà

nell’affidarti all’una piuttosto che dell’altra?

Renzo LIva

Michele Padovese

Antonio Ius


La suddivisione tra redazione per la carta e per il web la vedo applicabile nelle grandi organizzazioni (es. grande aziende editoriali o livelli nazionali dei partiti). A livello locale trovo questa divisione un po’ a rischio di frammentazione delle attività. Non c’è dubbio però che chi si deve occupare di comunicazione deve essere un esperto anche della comunicazione web. Ma la parola d’ordine deve essere sempre: comunicazione integrata e a pieno supporto delle decisioni politiche.

Ogni forma di comunicazione va comunque valorizzata per le potenzialità che è in grado di raggiungere. Come ho già detto, la comunicazione politica on line riveste attualmente un’importanza fondamentale ed è, proprio per questo, uno strumento che va utilizzato con una certa oculatezza e responsbilità. Mettiamo il caso allora che se diventassi Segretario Provinciale del PD, farei parte in prima persona della nuova squadra che si occuperà della web comunication.


Renzo Liva, il primo a candidarsi a questi congressi provinciali, ha pensato invece di inviarci il suo contributo con una perfetta sintesi alle sei domande che gli abbiamo rivolto:

Credo molto a questi mezzi e intendo lavorarci sù molto, coinvolgendo persone, impegnando risorse umane e finanziarie. La trasparenza e l’informazione diventano, per certi versi, sinonomi e, dunque, garantendo accessibilità alle informazioni e alle fonti, si può rispondere a diverse esigenze interne ed esterne al Partito.

Detto questo, e qualche idea concreta la sto già pensando soprattutto per mettere in rete tutte le informazioni e la conoscenza delle migliori esperienze prodotte dai Circoli, io non credo che per la comunicazione sia sufficiente Internet. Credo che la comunicazione verbale, diretta, fatta anche di suoni e di gesti, di impressioni fisiche prodotte dall’empatia o dalla freddezza di un contatto, siano insostituibili in politica come nella vita di tutti noi.

Credo, dunque, che l’importante sia assegnare alle tecnologie telematiche gli obietivi definiti dall’articolo da voi citato garantandone uno standard accettabile, per il resto…creatività, recupero dei mezzi comunicativi tradizionali del porta a porta o delle assemblee, presenza sui giornali e mass media, volantini, gazebo, sit-in… farci sentire e avere qualcosa di serio e non improvvisato da dire e dirlo tutti insieme!

Insomma, avere qualcosa da comunicare, avere dei contenuti programmatici e dei valori condivisi che si vogliono diffondere e far crescere nella società. Il Centro Sinistra è diverso dalla Destra anche per questo: per noi è più importante il significato che il significante. Almeno, per me è così.

La Redazione web del Provinciale e del circolo di Cordenons



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