30 Marzo 2011

Il possibile arrivo dei profughi o clandestini


Al di là delle comprensibili esitazioni da parte dei territori rispetto ad insediamenti improvvisi e
calati dall’alto, colpisce la tempistica di questa decisione. Delle due l’una: o il Governo versa in uno
stato di evidente confusione, non sa come trattare i nuovi arrivati né dove collocarli, oppure vi è una
precisa volontà di ingenerare forte disagio organizzativo nei territori per indurre gli amministratori a
rifiutare gli arrivi, attribuendo poi loro qualsiasi responsabilità rispetto alla non accoglienza.
In realtà, pare che la questione stia mettendo in crisi i rapporti interni al centrodestra, che
amministra sia la nostra regione, sia la nostra provincia, sia il vicino Veneto: in tutto questo, le linee
tra le varie amministrazioni non potrebbero essere più contrastanti, nell’ottica dello scaricabarile,
come dimostra anche l’intervento del presidente della provincia Ciriani.
Pare evidente che in questa fase di emergenza sia in via prioritaria necessario organizzare una
irrinunciabile prima accoglienza, il cui peso non può certo essere sostenuto dalla sola Lampedusa,
anche per garantire la tutela dei soggetti che abbiano i requisiti dei rifugiati, in conformità alla
normativa internazionale.
Un primo passo in tal senso può essere costituito, quantomeno in vista dell’arrivo della bella
stagione, dalla predisposizione di tendopoli provvisorie, nell’attesa dell’auspicabilmente vicina
conclusione dei conflitti nordafricani interessati.
È necessario, tuttavia, anche in una prospettiva più ampia, che il governo nazionale e quello
regionale, che hanno sotto gli occhi la disponibilità ed i carichi che le varie province stanno
sostenendo, si facciano attori nelle trattative con l’Unione Europea per la copertura almeno parziale
delle spese dei vari insediamenti, per affrontare un problema che, con tutta evidenza, non riguarda
solo il nostro Paese, che pure ne è colpito direttamente a causa della sua conformazione geografica.

Pordenone, 30.3.2011

Il Segretario del Circolo
del Partito Democratico di Pordenone
(Walter Manzon)
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