1 Giugno 2018

Spitaleri: disagio e precarietà non sono parole di destra

“Gruppo consiliare regionale faccia opposizione forte e proposte”

Salvatore Spitaleri parla all’assemblea regionale del partito, riunita il 31 maggio 2018

 

“Un forte ringraziamento vada al presidente Mattarella per la pazienza e per il senso profondo delle istituzioni dimostrato in queste lunghe e difficili settimane”. Ha iniziato così la sua relazione il segretario regionale del Pd Salvatore Spitaleri, di fronte all’assemblea regionale del partito, dopo l’approvazione all’unanimità del bilancio bilancio consuntivo 2017 e del bilancio preventivo 2018. Precisando che “la fluidità e il rapido mutare della situazione politica” ha indotto a mutare il programmato ordine del giorno, che vedeva la riunione dedicata al percorso congressuale, indirizzando il dibattito alla stretta attualità.

“Le manifestazioni cui domani e il 2 giugno saremo presenti – ha sottolineato Spitaleri – hanno un senso, significano che come cittadini vogliamo riappropriarci della Festa della Repubblica, in cui il tricolore e la bandiera europea simbolizzano la nostra casa”.

Passando a un’analisi delle elezioni, Spitaleri ha detto che “un ragionamento va fatto sui numeri assoluti, che sono un dato con cui il Pd deve fare i conti anche in vista degli scenari successivi”, e ha indicato che “le parole d’ordine della destra, protesta e protezione, si possono leggere come disagio e precarietà, e queste non sono parole di destra. Per chi si riconosce come partito riformista e democratico costituiscono un elemento da cui iniziare a riflettere in modo non astratto”.

Per Spitaleri “i grillini e la Lega hanno adeguato il loro messaggio in base alle richieste, mentre noi abbiamo compiuto l’operazione opposta, anteponendo ciò che era stato stato fatto rispetto a quanto veniva richiesto. Non abbiamo sbagliato solo la campagna di comunicazione, ma l’approccio della classe dirigente del partito è stata troppe volte lontana da un diffuso sentire del popolo”.

“Queste settimane ci consegnano una saldatura – ha aggiunto – tra forze schiettamente reazionarie e nazionaliste, che hanno portato a uno scardinamento degli equilibri politici e del confronto tradizionale sui temi. L’appartenenza all’Europa, l’euro e la collocazione internazionale saranno temi che vedranno a parti contrapposte le battaglie in Italia e in Ue. Ricordiamo che si voterà a maggio del 2019 e che questi temi accompagneranno la riflessione del Pd a lungo”.

“Questo dato – ha precisato il segretario – che non coincide in modo univoco al livello delle nostre elezioni regionali e comunali, anche se è vero che le migliori performance sul territorio sono state segnate da una forte capacità dei candidati di raccogliere preferenze. E questo fatto va preso seriamente in considerazione, in un partito in cui il voto di opinione è stato storicamente fondamentale ed ora sembra essere fortemente ridimensionato”.

“Sul piano regionale – ha indicato Spitaleri – il gruppo consiliare si sta organizzando, e gli abbiamo chiesto che faccia opposizione forte. La scelta di uscire dalla rete Re.a.dy ci dà cifra di quello che farà la giunta Fedriga: mera distruzione dell’edificio sociale senza mettere nulla al suo posto, salvo il welfare padano, la disarticolazione della sanità, gli enti locali, non abbiamo nessun indizio di cosa faranno su serio per lo sviluppo della regione. Avremo il compito di fare proposte e abbiamo chiesto al gruppo consiliare di costruirle assieme e portale avanti”.

Parlando delle vicende interne al partito, Spitaleri ha annunciato che “il regolamento congressuale è pronto, ma sarebbe parso surreale discuterne in queste ore, in cui non sappiamo se è quando votiamo. Verrà presto il momento di fare una riflessione su scelte di fondo, anche su una struttura più federale del partito. Non è in alcun modo l’inseguimento delle chiusure e dei recinti della destra, ma un partito autonomo e federale è il presupposto per riconquistare un contatto diretto tra la politica del Pd, i cittadini e i loro bisogni. Io ho esaurito il mio mandato ma finché mi sarà chiesto di restare alla guida del partito – ha concluso – sarò il segretario del Pd regionale.

 
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