Trieste non può rinunciare all’industria
Shaurli: turismo e porto non bastano
“Trieste, come del resto tutta la Regione, non può rinunciare all’industria, anzi deve puntare sulla manifattura come a uno dei suoi asset fondamentali per garantire benessere generale e prospettive di crescita. Il sindaco Dipiazza dovrebbe essere il primo a sapere che il valore aggiunto degli insediamenti industriali è fondamentale per un territorio solido dal punto di vista economico. Turismo e porto sono due pietre angolari per Trieste che però, se manca l’apporto della produzione industriale, non basteranno da soli a trainare lo sviluppo economico e l’occupazione”. Lo afferma il segretario del Pd Fvg Cristiano Shaurli, commentando le dichiarazioni del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, secondo il quale Trieste non sarebbe “una città industriale”.
“Il Pd rivendica di aver creduto, investito ed ottenuto risultati – continua Shaurli – sulla vocazione turistica di Trieste, quando molti erano scettici e ben prima dell’assessore Bini. Lo stesso vale per il porto, strappato dalle secche in cui stagnava per volontà di Giulio Camber, che ancora non rinuncia a fare opera di deformazione della realtà. Ma non basta, lo sappiamo”.
Per il segretario dem “non si tratta di fare allarmismo, ma di guardare in faccia la realtà e soprattutto al futuro di centinaia di persone: siamo in una congiuntura economica preoccupante, anche per le scelte del Governo gialloverde, e bisogna porre in atto contromisure, per evitare che i posti di lavoro a rischio diventino posti di lavoro perduti. Non importa se Dipiazza ascolta il Pd ma – conclude – dovrebbe ascoltare imprenditori e sindacati”.