24 Gennaio 2025

Caporalato è fenomeno criminale diffuso

FRANCESCON: PLAUSO A “LIBERA” PER IL COSTANTE IMPEGNO

Un plauso sincero a Libera per il costante impegno a tutela della dignità delle persone, anche attraverso iniziative pubbliche altamente qualificanti di conoscenza e confronto. Tra queste si colloca l’incontro organizzato da “Libera” e promosso dalle associazioni del territorio con Marco Omizzolo, sociologo e docente della Sapienza di Roma, che ha aperto ieri sera a San Vito al Tagliamento la tre giorni della rassegna “Noi siamo Friuli Venezia Giulia – storie di uomini e caporali”, che prosegue anche domani al Centro Balducci di Zugliano.

Dall’esperienza di osservazione partecipata tra i braccianti dell’Agro Pontino che Omizzolo ha vissuto in prima persona, il dibattito si è ampliato all’analisi del caporalato come fenomeno criminale diffuso non sono in agricoltura, ma anche in edilizia, nella cantieristica, nella logistica.

Per capirne la portata, va sottolineato che lo sfruttamento di lavoro non si ha solo quando il lavoratore è “in nero”, ma anche in quei casi in cui – in presenza di contratto di lavoro – non vengono rispettati in maniera reiterata i diritti alla retribuzione e agli orari stabiliti, alle ferie, al riposo, al TFR, alla sicurezza, sfruttando situazioni di vulnerabilità – che significa, nei fatti, ricattabilità.

Il fenomeno oggi appare sistemico, studiato ed organizzato attraverso una rete di connivenze anche locali ed è alimentato dall’indifferenza di chi, pur conoscendo o osservando, non trova il coraggio di denunciare. 

Chi oggi governa il Paese, rivendica la Bossi-Fini e si presenta come difensore dei diritti dei lavoratori, farebbe bene a ricordare che fu il PD, con gli allora ministri Martina ed Orlando, ad approvare la legge contro il caporalato (L.199/2016) – una delle migliori a livello EU contro lo sfruttamento del lavoro – introducendo la responsabilità penale anche del datore di lavoro e la possibilità di sequestro e confisca dei beni.

Il grande e capillare lavoro che le forze dell’ordine stanno svolgendo in particolare nell’area del Friuli Occidentale sta portando all’emersione di diverse situazioni di illegalità. La forza e l’efficacia delle operazioni di controllo e presidio del territorio si accompagnano, tuttavia, ad un necessario aumento dell’organico, che possa anche monitorare l’intera filiera del cd decreto flussi, che troppo spesso cede il fianco a fenomeni criminali (oltre 40% di istanze false in FVG nel 2024, come ha denunciato l’ass. Rosolen). Per mettere i lavoratori extracomunitari in grado di comprendere i propri diritti e le clausole dei contratti che sottoscrivono e, dunque, auspicabilmente sottrarsi allo sfruttamento, riteniamo fondamentale garantire dei percorsi di formazione linguistica e civica da svolgere qui, non solo nei paesi di origine (come previsto dall’art 23 TU immigrazione).  Conoscere la lingua è dirimente per la tutela della propria dignità e per non soccombere in situazioni di schiavitù lavorativa, lontane anni luce dal modello di società democratica, inclusiva, giusta che noi immaginiamo.

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