Valditara umilia i giovani e il merito

FRANCESCON: PER LA DESTRA PRECARIETA’ E DISPARITA’ SONO REGOLE DA ACCETTARE
“Sono sconfortanti le parole del ministro Valditara su giovani e lavoro. Ha fatto un intervento scomposto che palesa la visione sul mondo del lavoro della destra, per cui evidentemente precarietà, sfruttamento e disparità sono regole da accettare. La promozione della formazione scientifica fa a pugni con l’umiliazione dei giovani e del merito”. La responsabile regionale Lavoro del Pd Fvg Valentina Francescon replica al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara il quale ieri al Forum in Masseria 2025 ha detto che i giovani “mettono al primo posto la libertà, i diritti, il vivere bene ma il lavoro è del tutto dimenticato”, annunciando una “riforma dell’istruzione tecnico professionale, prevedendo il meccanismo della filiera: i 4 anni con i 2 degli Its”.
“Siamo fanalino di coda in UE per occupazione giovanile – spiega l’esponente dem – i giovani restano spesso ingabbiati per anni in contratti precari e nella impossibilità di programmare il proprio futuro, i salari sono fermi da quasi 30 anni, il tasso di emigrazione giovanile all’estero è in costante crescita. E’ sconcertante che il ministro indichi i giovani tra i principali responsabili e metta un cuneo tra diritti e lavoro. È falso: diritti e lavoro devono stare insieme – precisa Francescon – in una società civile che salvi la giustizia sociale e miri al benessere diffuso”.
“Il lavoro come diritto e fondamento della Repubblica – continua la responsabile Lavoro dei dem – e i diritti dei lavoratori permeano la nostra Costituzione, che definisce un indissolubile legame tra il lavoro di qualità, stabile, sicuro, equamente retribuito e la dignità, la libertà, l’emancipazione della persona e la crescita della società. Al contrario l’approccio del ministro va contro tutto questo e mostra una preoccupante miopia di fronte ai problemi del nostro Paese”.
“L’Italia ha bisogno di proteggere il lavoro e i lavoratori con misure strutturali – conclude Francescon – non di prediche da chi ha il dovere di risolvere i problemi che affliggono milioni di cittadini”.