6 Ottobre 2008

Senza Paura

“C’è il rischio di un autoritarismo moderno”. Walter Veltroni, nel suo intervento alla Direzione Nazionale del Partito Democratico torna a parlare dei pericoli che l’Italia sta correndo. Una crisi della democrazia che denunciava già durante il discorso del Lingotto: “Io sono un moderato per natura. – spiega Veltroni – non dico cose estremiste ma metto in guardia da quello che vedo perché nella storia della società moderna ogni volta che si è intrecciata una crisi sociale con una crisi delle istituzioni democratiche, si sono vissuti sempre i tempi più bui”.

E’ sulla paura, e sul suo superamento come condizione indispensabile per un nuovo futuro, che verte gran parte dell’intervento del segretario del Pd. “Le recenti aggressioni a Parma, a Roma e a Milano – dice – indicano un male: quello del rischio della xenofobia, del razzismo che appaga chi ci prende i voti ma distrugge il tessuto sociale”. Il messaggio è un chiaro avvertimento alla maggioranza che cavalcando la paura ha distolto l’attenzione dai problemi reali del paese e predisposto la base per una pericolosa anomalia nel nostro sistema democratico. “Non ho paura di nessun regime – continua Veltroni – ma attenzione alle conseguenze del populismo della destra italiana”.

“Ci stiamo abituando a cose a cui non dobbiamo abituarci. Sento il dovere morale di costruire un’alternativa possibile in questo Paese altrimenti diventerà normale picchiare per strada un
ragazzo cinese”. Dalla sicurezza sociale a quella economica, l’intervento di Veltroni affronta in pieno le inquietudini del presente cercando di fornire quella alternativa necessaria al populismo demagogico della destra. Secondo il leader PD, il nuovo partito deve rappresentare “la forza che rassicura il paese, che non racconta balle agli italiani, che assolve il destino delle classi medie e risponde alle paure ambientali. Ha ragione Piero Fassino: c’è ancora molto da fare e un partito non si fa in qualche mese”. Ma elenca le cose fatte: lo statuto, la carta dei valori, la campagna elettorale, le primarie dei giovani, il tesseramento.


Il prossimo 25 ottobre, in occasione della manifestazione nazionale organizzata a Roma, sarà una delle massime espressioni di questa alternativa che da voce a chi rifiuta di credere alle false promesse del governo. “La differenza tra noi e loro sarà che mentre loro scrivevano sotto il palco “contro il regime”, noi scriveremo ‘salva l’Italia’. E cioè salva l’Italia dall’impoverimento, dal rischio
di perdere un ruolo internazionale, dal rischio di perdere i nostri valori”.
“Anziché pensare ai reali problemi dell’Italia – lo aveva tratteggiato bene il vicesegretario del PD Dario Franceschini nella relazione di apertura della direzione – la destra non fa altro che cavalcare la paura, e lo farà di nuovo durante la prossima campagna elettorale alle europee”. Invece il PD è “un partito nuovo, in una fase nuova della storia del pianeta, nato indipendentemente dai sistemi elettorali, nato per durare negli anni. Il PD, aggiunge il vice segretario, ha di fronte a se tante sfide e una di queste sfide “è proprio combattere contro quello che sta facendo la destra e cioè la disgregazione della società”. Per Franceschini “la sfida più grande è quella di diffondere il senso di una missione collettiva e solidale”.

I temi sociali saranno quelli che più di altri dovranno trovare una risposta nelle soluzioni proposte dal Partito Democratico. Cesare Damiano ne è convinto e invita a portare nelle piazze il messaggio che parli di “sicurezza sul lavoro, della perdita del potere d’acquisto delle famiglie,del precariato”.

La crisi finanziaria che in questi giorni sta facendo tremare i mercati mondiali è la risposta ad una politica fallimentare che la destra nel mondo non ha voluto evitare. L’ex ministro Giulio Santagata lo ricorda ai presenti e ai giornalisti: “Non lasciamo che la crisi passi come un accidente. – spiega – La crisi finanziaria non è figlia di nessuno, né tanto meno della globalizzazione”, ci sono responsabilità. Responsabilità a cui il PD deve fornire un’alternativa.

Da www.partitodemocratico.it

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