18 Giugno 2018

Assemblea PD FVG: primarie fissate per il 2 dicembre 2018

Il 2 dicembre 2018 si terranno le elezioni primarie, aperte ad iscritti ed elettori, con le quali sarà scelto il nuovo Segretario regionale. E’ la decisione assunta lo scorso 15 giugno dall’assemblea regionale del Pd, con cui è iniziato il percorso congressuale del partito in Friuli Venezia Giulia

Nel corso di un partecipato dibattito, dall’assemblea è emersa la forte richiesta di dare più tempo al partito per rendere davvero efficace la fase dell’ascolto”. Così il segretario regionale del Pd Salvatore Spitaleri, ha sintetizzato i lavori dell’organo di partito. “‎Il congresso – ha spiegato – ‎vuole ricostruire un ‎‎rapporto con i cittadini, con le rappresentanze sociali, in modo che l’ascolto diventi strumento della proposta di governo, ma non solo: c’e’ l’esigenza di una vera e propria fase che potremmo definire costituente. Per questi motivi la data dell’11 novembre, inizialmente proposta, si sposta al 2 dicembre, giorno in cui si terranno le primarie”. “Apriremo dunque una fase congressuale straordinaria – ha aggiunto – per valorizzare tutto quello che i cittadini vogliono dire al Pd e ricercare anche una nuova classe dirigente. Ciò che bisogna assolutamente ricordare e’ che i cittadini non ci chiedono che forma ha il partito, ma da che parte stiamo – ha concluso Spitaleri – rispetto alle questioni fondamentali che riguardano la loro esistenza”. Una sintesi conclusiva coerente con i presupposti illustrati nella relazione d’apertura, quando Spitaleri aveva detto che “mai come adesso c’è bisogno di un congresso regionale coraggioso, aperto e franco”. Serve un congresso – aveva spiegato – che abbia radici e ali, che sappia ordinare ciò che sta dentro e dialogare con chi sta fuori, che riconosca il contributo degli iscritti e tracci una alternativa ai governi regionale e nazionale, ricercando alleanze sperimentate e costruendo schemi nuovi. E abbiamo bisogno di un partito che sia intransigente sui valori e aperto alle progettualità, che sappia fare tesoro delle cose buone fatte e degli errori commessi, che sappia ascoltare prima di parlare, che sappia confrontarsi con le paure e le insicurezze del nostro tempo ma non le insegua, che non abbia paura di dire le parole che oggi sembrano messe all’indice dai ripetitori dell’opinione pubblica: solidarietà, giustizia, pace, accoglienza, Europa, sviluppo, democrazia, cultura, ambiente, autonomia, sussidiarietà, eguaglianza”. Nel nostro congresso ci giochiamo molto più di noi stessi e della nostra esistenza come partito. E’ affidata alla nostra responsabilità la permanenza e il peso specifico di valori fondanti della comunità regionale e nazionale. Di questo dobbiamo essere ben consapevoli, sta già accadendo altrove: abbattuto il Pd non ci sarà argine al dilagare delle parole d’ordine, alla confusione tra fazione e istituzione, in definitiva – aveva ammonito Spitaleri – all’ingrigirsi della democrazia”.  
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