14 Agosto 2018

Fedriga vuole ghetti fuori controllo?

Cosa fa Fedriga per l’economia della nostra regione?

Fedriga fa finta di non sapere che ci conviene investire sulla residenzialità degli stranieri. E non per sciocco “buonismo” ma perché dobbiamo assolutamente evitare, in Italia e nella nostra regione, il “rischio banlieu”, la creazione di veri e propri ghetti fuori controllo e marginalizzati. L’integrazione non è un lusso, soprattutto di quella parte di stranieri che contribuiscono alla nostra economia, è una necessità e a chi non lo capisce consiglio di gettare uno sguardo al resto d’Europa. Perciò, a Fedriga che vuole portare la residenza da due a cinque anni per un alloggio Ater, Spitaleri obietta che due anni sono un requisito che risponde a tutti i parametri di ragionevolezza, oltre che riconosciuti dalla Corte costituzionale. Sulla proposta di abolire la validità delle autocertificazioni sul non possesso di case in patria da parte degli stranieri, Spitaleri osserva che “siamo di fronte a una vistosa contraddizione: da una parte dicono che basta l’autocertificazione per i vaccini dei bambini, dall’altra vogliono mobilitare le ambasciate straniere sulle case Ater. E poi, intanto non me lo vedo proprio un presidente di Regione impartire direttive alle ambasciate, e anche la proposta di legge (e conosciamo i tempi per fare una legge) annunciata da FdI per riservare quote di alloggi Ater a italiani, a categorie fragili a a stranieri è semplicementen icostituzionale poiché discrimina in base all’etnia. Per determinate categorie, come anziani e disabili, è possibile mettere in campo parametri che conducano a effettive agevolazioni. Ma non distinguendo fra un’etnia e l’altra». “Per dare le case agli italiani – spiega Spitaleri – bisogna fare quello che avevamo cominciato a fare noi: tavoli territoriali dove Regione, Comuni, imprese e rappresentanti dei lavoratori si confrontano con buon senso sulle emergenze di ciascuna area omogenea del Friuli Venezia Giulia. Paluzza e Monfalcone non sono la stessa cosa. Ma qui non dare le case agli immigrati sembra l’unica politica di sviluppo finora manifestata“. “Infatti, oltre a mettere nel mirino gli stranieri – chiede Spitaleri – cosa fa Fedriga per l’economia della nostra regione? Non si vedono ancora segnali d’iniziative effettive per la logistica e la portualità: su questo, cosa vogliono fare? E poi Fedriga si contraddice sul lavoro, perché dice che una norma non può creare lavoro, tuttavia hanno criticato in lungo e in largo il Jobs Act che di lavoro, sia pure precario, ne aveva pur creato, e poi hanno fatto il loro Decreto Dignità che cancella il lavoro e basta, precario o non precario che sia”.
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