20 Luglio 2018

Pd: da Fedriga annunci e cinismo

Spitaleri, Serracchiani e Bolzonello smontano il castello di carte di Fedriga

Il presidente Fedriga, in un’intervista pubblicata sul Piccolo del 19 luglio 2018, toccava un ampio ventaglio di temi, dai “ritocchi” al regolamento di riorganizzazione della Regione alla sanità, dallo sviluppo economico alla famiglia, dalla natalità al suo pezzo forte: gli immigrati”. Qui la puntuale replica del Partito democratico.

Serracchiani ha ribadito che Fedriga ha voluto aprire alla politica l’accesso ai vertici dell’amministrazione e ora si arrampica sugli specchi citando a sproposito leggi che non obbligano a fare la scelta che è stata fatta. Non c’era nessuna necessità di uniformarsi a nulla, tanto che l’assessore Callari nella sua delibera nemmeno cita la legge 18 del 2016. Gli consiglio cautela nell’ascoltare funzionari troppo zelanti e se, come dice, vuole fare marcia indietro, può ritirare il provvedimento prima che sia approvato definitivamente”.

Per Spitaleri “Fedriga continua a essere il presidente degli annunci. Bizzarro sentirlo prima dire che occorre un ampio confronto e poi che vuole fare la riforma della sanità in tre mesi. Magari crede possibile portarla in aula e approvarla assieme alla legge di stabilità e alla legge sulla famiglia: detto da un professionista della politica e conoscitore dei meccanismi assembleari, lascia sconcertati. Gli ricordo poi che hanno dato sei mesi ai “saggi” per produrre un documento di analisi, un lavoro evidentemente ritenuto inutile se la legge si fa prima.

Inoltre Fedriga continua a confondere il suo attuale ruolo con la sua mancata aspirazione a fare il ministro, perché ad esempio quando parla di “detassazione” dimostra di non sapere quali sono i limiti della Regione e i poteri dello Stato. Dice “meno tasse per favorire le assunzioni” ma forse non si rende conto che il “suo” Governo a Roma sta facendo esattamente il contrario con il dl Dignità. Se fosse coerente dovrebbe protestare contro Di Maio.

Vuole abolire la misura strutturale dei 1200 euro annui per il sostegno alla natalità? Complimenti, farà felici molte famiglie. Asili nido? Ci abbiamo pensato noi a riempire il capitolo lasciato vuoto da Tondo per l’abbattimento delle rette, e l’abbiamo aumentato l’anno scorso, può proseguire su questa strada.

Incommentabile il gelido cinismo con cui Fedriga riesce a guardare il cadavere di un bambino e dire che è colpa della sinistra. Un atteggiamento che si accoppia bene all’approvazione della deportazione fuori Monfalcone dei bambini stranieri voluta dal sindaco Cisint. Stupefacente la superficialità con cui il presidente definisce “fallimentari” i progetti di accoglienza cui taglia i fondi: vuol dire che considera incompetenti tutti gli amministratori che nel Cal hanno chiesto che non venissero tolti, perché funzionavano.

Raccogliamo invece con interesse l’informazione che Sergio Cecotti è diventato un pezzo del centrodestra. E restiamo sempre in fiduciosa attesa che le sentinelle della casta col contratto in tasca, i grillini, trovino qualcosa che non va nella giunta Fedriga, della quale stanno in muta ammirazione. Chissà se potrà smuoverli almeno la prospettiva di tornare a spendere soldi pubblici per eleggere le assemblee provinciali da resuscitare.

Sergio Bolzonello ha puntato l’indice contro il tetto agli stranieri negli asili: “Un esempio di come la foga dei leghisti non ha limiti e prende come obiettivo anche i bambini piccoli e le famiglie”.

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