24 Agosto 2023

Tajani vuole privatizzare i porti: No!

SERRACCHIANI: PAROLE SBAGLIATE E DANNOSE / CONTI: FEDRIGA DICA “NO” E FORZA ITALIA SI DISSOCI

“Le parole di Tajani sulla privatizzazione dei porti italiani sono sbagliate e dannose. Pensare di far cassa svendendo asset strategici nazionali è segno di confusione. Le Autorità di Sistema portuale funzionano ma il pubblico deve dare indirizzi unitari di politica marittima”.

Così la deputata Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd e firmataria della risoluzione sulla portualità, a prima firma della collega Ghio, presentata dal Partito democratico in Commissione Trasporti alla Camera, in riferimento alle affermazioni del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani sulla privatizzazione dei porti.

Conti: Fedriga dica “no” a privatizzazione pericolosa
“Chiediamo al presidente Fedriga di prendere immediatamente una posizione netta contro qualsiasi ipotesi di privatizzazione dei sistemi di autorità portuale, e di trasmetterla al ministro dei Trasporti. Anche Forza Italia del Friuli Venezia Giulia, attraverso i suoi vertici regionali e la delegazione al Governo, dichiari immediatamente di dissociarsi dalle proposte del vicepremier Tajani. Dobbiamo tenere in sicurezza l’autonomia dei porti italiani a cominciare da quello di Trieste, esempio di buona gestione pubblica. In merito il Pd ha già depositato una risoluzione che, 22 punti offre precisi indirizzi per rilanciare il nostro sistema portuale, a partire da direttrici prioritarie quali il mantenimento delle autorità di sistema portuali come soggetti pubblici, dicendo No a qualsiasi privatizzazione”.

Lo dichiara la segretaria del Pd provinciale di Trieste e componente della Direzione nazionale Caterina Conti.

“E’ inverosimile che forze autorevoli di Governo lancino l’allarme – aggiunge l’esponente dem – per il pericolo rappresentato dell’aggressività di potenze come la Cina e allo stesso tempo pezzi di Governo si dichiarino pronti a mettere sul mercato infrastrutture strategiche di tutto il Paese. Che una simile pericolosa idea venga dal ministro degli Esteri è motivo di ulteriore preoccupazione”.

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