1 Febbraio 2021

Covid: ripartire da errori e criticità per dare speranza

SHAURLI: DA RELAZIONE FEDRIGA CI ASPETTAVAMO DI PIU’

“I dati sono ancora preoccupanti e servono il rispetto delle regole e tantissima attenzione. Ci aspettavamo molto di più nell’analisi delle criticità e delle difficoltà che la sanità di questa regione ha vissuto e sta vivendo. Prima abbiamo passato un’estate intera a raccontare che eravamo i migliori del mondo, che non c’era nessun problema in FVG e abbiamo purtroppo dovuto andare a sbattere contro la crudezza dei numeri e dei dati. E non dati e numeri forniti da un partito, ma dati da istituti internazionali o dalla Sissa di Trieste. Purtroppo la percentuale dei contagiati, dei decessi sono fra le peggiori regione italiane e d’Europa”. Lo ha affermato oggi a Trieste il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, dopo l’informativa del presidente Massimiliano Fedriga sull’andamento della pandemia in regione tenuta in Consiglio regionale.

Premettendo che “possiamo riconoscere il richiamo a non festeggiare la zona gialla, come il richiamo e la richiesta all’UE di un’interlocuzione forte con le ditte farmaceutiche per avere un approvvigionamento costante dei vaccini, sfida vera per superare definitivamente il Covid”, il segretario dem ha indicato che “dobbiamo partire da li, da dove si poteva e si può fare di più: attivando meglio la sanità territoriale, magari in collaborazione con i nostri sindaci, mettendo subito in campo ospedali, RSA covid, provando a evitare i dati drammatici dei decessi che abbiamo visto nelle nostre case di riposo”. Shaurli ha chiesto di “ripartire” da dove si poteva “attivare un aiuto concreto, in termini di personale, dotazioni e vicinanza ai nostri operatori sanitari, costantemente sul fronte in questi mesi”.

“Senza polemica – ha ribadito l’esponente dem – ripartiamo dagli errori e criticità che ci sono, per migliorare, cercando di dare un minimo di aiuto e speranza per il futuro ai nostri operatori economici, di attenzione a tantissime famiglie e cittadini che in questi mesi si sono sentiti lasciati soli e abbandonati”.

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