3 Aprile 2020

Assessore regionale Fdi toglie bandiera Ue: no pagliacciate!

Rojc: interrogazione a Lamorgese / Shaurli: non usare uffici pubblici per propaganda

“Le bandiere rappresentano i popoli, le Costituzioni democratiche che sorreggono gli Stati di diritto, non i governanti o i commissari o i presidenti che ci sono e che passano. In  particolare, la bandiera dell’Unione europea rappresenta il patto di pace sottoscritto da 500 milioni di cittadini europei, quella pace che ci è garantita ormai da  oltre 70 anni.” Cosi la senatrice del Pd Tatjana Rojc all’indomani del gesto “sprezzante e ingiurioso” compiuto dall’assessore regionale Fabio Scoccimarro che ha tolto la bandiera dell’Unione europea dal suo ufficio di Trieste.

Una provocazione grave” per la senatrice del Pd che ha deciso di presentare una interrogazione  alla ministra dell’interno Lamorgese. “Ho espressamente  richiamato l’art. 292 del codice penale in materia di vilipendio della bandiera – ha spiegato Rojc – per sapere se non si ravveda nel gesto sprezzante e ingiurioso nei confronti di un simbolo così evocativo un reato assimilabile a quello di vilipendio alla bandiera”.

Nel testo, la senatrice del Pd ricorda alla ministra Lamorgese che “l’uso corretto dell’esposizione della bandiera italiana e di quella dell’Unione europea è stabilito da una apposita legge dello Stato, la n.22 del 5/2/1998 e dal Decreto del Presidente della Repubblica n.121 del 7/4/2000. E che quest’ultimo, al Capo IV, punto 10.1, espressamente prevede che “ogni Ente designa i responsabili alla verifica della eposizione corretta delle bandiere all’esterno e all’interno“.”Inoltre – conclude la senatrice Rojc –  ho chiesto alla ministra  se ritenga di assumere iniziative intese per far si che le disposizioni di legge citate vengano rispettate, evitando che rappresentanti delle Istituzioni distorcano e deturpino i simboli dell’Unione europea.

“Il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli si rivolge invece al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, chiedendogli di “richiamare ogni membro della sua Giunta a comportamenti consoni al ruolo istituzionale che essi ricoprono, evitando di usare gli uffici della Regione, cioè una proprietà pubblica, per propaganda politica. In un momento come questo certe pagliacciate sono incomprensibili e diventano intollerabili se a farle è chi fino al giorno prima gridava ‘prima gli italiani’ o ‘chiudiamo tutti i confini’ salvo poi indignarsi quando qualche altro Paese adotta il suo stesso slogan”.

Messaggero Veneto, 2 aprile 2020, p. 12
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