31 Ottobre 2020

Sanità: Riccardi smentisca bavaglio ai medici

SHAURLI: VOGLIAMO CHIAREZZA E TRASPARENZA

“Dall’assessore Riccardi attendiamo forti e chiare smentite della notizia sul divieto ai medici del Friuli Venezia Giulia di parlare con la stampa, accentrando su di lui il controllo dei rapporti con con i media: una decisione che ricorderebbe molto certo regimi totalitari”. Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, dopo che è stata resa nota una disposizione della Direzione generale della Salute che vieterebbe ai medici delle strutture sanitarie del Friuli Venezia Giulia di avere rapporti diretti con gli organi di stampa, accentrando tutta la comunicazione sull’organo politico rappresentato dal vicepresidente e assessore alla Salute.
“Nel resto del Paese e dell’Europa si cerca di dare voce alla scienza e ai medici – evidenzia Shaurli – per contrastare le informazioni sballate di chi, come Salvini, fino a poche settimane fa invitava a non usare la mascherina e affermava che una seconda ondata non ci sarebbe stata, o di sindaci come quello di Trieste che invitano a non rispettare le regole. E nella nostra Regione può parlare solo l’assessore?”.
“Di fronte alle segnalazioni di pronto soccorso in emergenza, di mancanza di personale, di dimissioni di pazienti bisognosi di ossigeno, di mancati ricoveri dei nostri anziani nelle case di riposo, di chiusure dei presidi territoriali, del fallimento del sistema di tracciamento – spiega Shaurli – vorremmo anche sentire la voce dei tecnici e dei responsabili del sistema sanitario regionale. Già nei mesi scorsi i dirigenti centrali e delle aziende sono spariti “a favore” della Giunta. Ora si chiede unità, va bene, ma che sia reale, e chiediamo che chi ha responsabilità sanitarie dica ai cittadini come stanno le cose, con chiarezza e trasparenza”.
“Con questi numeri Covid non ci interessano attacchi di parte ma – è l’appello del segretario dem –  smettiamola con la narrazione da primi della classe o di andare in piazza a cavalcare malcontento e a fare promesse che non si possono mantenere. Dirigenti sanitari ed operatori ci dicano come stanno veramente le cose e la politica non prenda il loro posto ma inizi a dare risposte che le competono, a partire dalla nostra sanità pubblica”

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