18 Novembre 2021

Green pass: Pd chiede controlli ai confini

INTERROGAZIONE A DRAGHI E SPERANZA PER CONTENERE RICADUTE IN ITALIA

“Il Governo valuti di adottare iniziative in materia di controlli alle frontiere e rafforzamento delle verifiche sul possesso del green pass. Alla luce dei dati epidemiologici in Austria, Slovenia e Croazia che registrano un repentino aumento dei casi di infezione da Covid-19 e un basso tasso di vaccinazioni, tali azioni si rendono opportune per contenere ricadute sul territorio italiano, anche in considerazione delle azioni restrittive adottate recentemente dai medesimi Stati membri al loro interno”. Lo chiede un’interrogazione rivolta al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della Salute, firmata dai deputati del Pd Piero De Luca, Beatrice Lorenzin, Elena Carnevali, Luca Rizzo Nervo, Vito De Filippo.“E’ un atto inteso a chiedere al Governo di aumentare la tutela della salute pubblica – commenta la presidente del gruppo dem alla Camera Debora Serracchiani – in territori italiani confinanti già a forte rischio come il Friuli Venezia Giulia sulla soglia della zona gialla. Nulla a che fare con chiusure dei confini, ma un controllo rafforzato, in piena armonia con la normativa dell’Unione europea in materia”.Nell’interrogazione si ricorda che “in Austria dallo scorso 8 novembre, il green pass rilasciato a seguito di test covid negativo non è più sufficiente per accedere a servizi e strutture quali alberghi, ristoranti, strutture ricreative e sportive” e dunque “alla luce di tali restrizioni, per coloro che si trovano in questi Stati, soprattutto nelle zone di confine, potrebbe paradossalmente risultare possibile fruire di servizi e strutture turistico-ricreative in territorio italiano allorché questa opportunità è vietata nel loro Paese di residenza”.La richiesta inviata al Governo si inserisce, spiega il documento, nell’ambito delle possibilità previste dal “quadro comune di regole recato dal Regolamento europeo sul Green Pass (Regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021), adottato per agevolare la libera circolazione all’interno dell’Unione, in un’ottica di coordinamento e reciprocità e in un contesto di superamento della pandemia”.

In primo piano