11 Aprile 2023

Ministro Nordio smentisce sua storia

INTERVISTA DI SERRACCHIANI SULLA GIUSTIZIA A LIANA MILELLA PER “REPUBBLICA”

Il Guardasigilli Nordio? “Supino alla linea di palazzo Chigi”. Il sottosegretario Delmastro? “Un problema per la sicurezza dell’Italia”. Le detenute madri? “Da Lega e FdI una scelta demagogica”. Via la legge Severino? “La destra abbassa la guardia su corruzione ed evasione fiscale”. Nordio vuol cambiare le regole delle intercettazioni? “Non sono un’emergenza”. A tutto campo ecco la prima intervista, con Repubblica, della nuova responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani.

Lei è una fustigatrice del Guardasigilli Carlo Nordio. “Il Nordio garantista è un ricordo sbiadito” ha detto appena qualche giorno fa…

“Ormai è evidente a tutti che il Nordio politico è un lontanissimo parente del Nordio saggista. Le scelte di questi mesi smentiscono quel che ha proclamato per anni”.

Ha notato la contraddizione? Nordio quando cita l’ex ministro Vassalli come padre del codice di procedura penale lo definisce “eroe della Resistenza”. Ma poi come fa a tacere quando Ignazio La Russa sfregia le Fosse Ardeatine?

“Lasciamo stare Vassalli, maestro del diritto penale e raffinato politico, nonché padre del codice di rito accusatorio del 1988. Evidentemente, e questo non gli fa onore, il ministro non ha ritenuto di riaffermare i valori della Resistenza e della Costituzione di fronte alle indegne parole del presidente La Russa”.

Sta dicendo che essere designati da Giorgia Meloni comporta “sacrifici” ideologici e l’oblio del passato?

“La domanda andrebbe rivolta al ministro; quello che mi sembra evidente è che nei fatti risponda supinamente alla linea dettata a palazzo Chigi dalla presidente Meloni e dal sottosegretario Mantovano”.

Perché la destra ha voluto stravolgere la proposta di legge sulle detenute madri?

“È una legge di civiltà. I bambini non possono vivere e crescere in carcere, né possono rispondere delle colpe delle madri. La decisione demagogica di Lega e Fratelli d’Italia è irragionevole e disumana. Nessuno mette in dubbio che le pene debbano essere eseguite, ma questo può avvenire nelle case protette nel rispetto della Costituzione”.

Eppure questo Nordio così severo con Cospito poi è del tutto morbido sull’abuso d’ufficio che addirittura vorrebbe cancellare dal codice penale. La grande battaglia sulla giustizia parte da questo reato. Accetterete di attenuarlo fino a farlo sparire?

“In realtà ad oggi è oscura la posizione del governo. Nordio ha più volte detto che deve essere abrogato ma nella maggioranza sembrano esserci idee diverse. Noi rileviamo che il reato di abuso d’ufficio è stato profondamente modificato nel 2020 e per questo abbiamo chiesto in commissione alla Camera un’indagine conoscitiva per comprendere gli effetti delle modifiche fatte. Uno dei rischi è quello di legiferare in una materia così delicata sulla base di suggestioni e non di una reale con noi senza dei fenomeni”.

Però proprio i vostri sindaci, come Decaro a Bari nonché dalla tribuna di presidente dell’Anci, giudicano l’abuso d’ufficio un freno al “fare”…

“Siamo a fianco dei sindaci e per questo i deploriamo la strumentalizzazione del governo sul punto. Se il governo vuole davvero aiutare i sindaci, approvi le tre proposte del Pd in materia di responsabilità amministrative, contabili e penali che ridisegnano complessivamente il campo delle responsabilità. Anche questo hanno chiesto i sindaci, ma di questo non si parla”.

Legge Severino, il Viminale la cancella per chi patteggia. È il segnale che dopo un codice degli appalti all’acqua di rose cade pure la Severino?

“Con l’ennesima forzatura la destra abbassa la guardia sulla corruzione e la lotta all’evasione fiscale, in nome di una visione della società che assomiglia al Far west. Una visione che finirà per indebolire il Paese e aumentare le disuguaglianze”.

Nel pacchetto delle riforme che, stando ai reiterati annunci, potrebbe partire tra poco c’è anche la stretta sulle intercettazioni. Lei ha già parlato di “scelte improvvide”….

“I dati dimostrano che nel nostro Paese le intercettazioni non sono certo un’emergenza. Tutt’al più si può aprire una riflessione su come assicurare la tutela della riservatezza anche con riguardo ad altre forme di intrusione nella sfera privata”.

Nordio vuole la microspia Trojan solo per mafia e terrorismo, giusto quando una magistrata come la procuratrice aggiunta di Milano Laura Pedio, presentando l’inchiesta su una maxi truffa fiscale andata avanti per 20 anni in cui nessuno usava il telefono, dice che se non ci fosse stato il Trojan “saremmo rimasti solo al livello dei prestanome”…

“C’è un’indagine conoscitiva al Senato, penso che anche in questo caso valga la massima di Einaudi “conoscere per deliberare”. Personalmente, credo che il Trojan vada usato con grande cautela ma nella società in cui viviamo mi pare difficile fare a meno degli strumenti di indagine tecnologica. Piuttosto, vedo la necessità di intervenire per limitare le intercettazioni a strascico”.

Ha capito perché i meloniani giustizialisti seguono poi sempre la stessa linea di Berlusconi sulla giustizia?

“La destra è storicamente garantista con i più forti e giustizialista con i deboli. Noi abbiamo come bussola la Costituzione che prevede garanzie fondamentali per salvaguardare i diritti di tutti”.

Beh, le riforme che annuncia Nordio sono le stesse della riforma costituzionale di Angelino Alfano, separazione delle carriere, discrezionalità dell’azione penale, via il processo d’appello, magistrati con la bocca chiusa…

“La giustizia penale non è il gioco dell’oca. Dobbiamo andare avanti sulla strada delle riforme avviate nella scorsa legislatura, che peraltro hanno già dato risposte, con la più rigorosa separazione delle funzioni, la razionalizzazione dell’obbligatorietà dell’azione penale e la manovra sulle impugnazioni. Ora vanno completate”.

Su queste battaglie il Pd pensa di allearsi con M5S oppure di andare da solo allo scontro duro con il centrodestra?

“Abbiamo sempre lavorato in questi anni cercando la più ampia condivisione con tutte le opposizioni e continueremo a farlo. Non dobbiamo avere ansia delle alleanze a tavolino nemmeno sui temi della giustizia”.

Nordio assicura di non voler abrogare il reato di tortura, ma la sua distinzione tra dolo generico e dolo specifico in realtà farà affondare i processi in corso come testimonia il Garante dei detenuti Mauro Palma…

“La fattispecie introdotta nel 2017 non ha affatto bisogno di modifiche. Il ministro dovrebbe ricordare che siamo in un contesto internazionale dove il reato di tortura, contrariamente a quanto proposto da Fratelli d’Italia, non può essere abrogato”.

La delega da ritirare al sottosegretario meloniano Andrea Delmastro è strada una sua battaglia. Non crede di averla persa visto che lui in modo spavaldo continua a voler rappresentare il governo nelle Commissioni giustizia di Camera e Senato?

“Il sottosegretario Delmastro non è un problema per i il Pd, ma per la sicurezza del Paese. Non entro nel merito del procedimento penale in cui è coinvolto, ma c’è un tema politico. Abbiamo presentato una mozione di censura per fatti molto gravi, se avesse senso delle istituzioni aspetterebbe quel passaggio parlamentare senza fare provocazioni, alle quali mi sembra invece non voglia rinunciare”.

La Repubblica, 11 aprile 2023

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