3 Maggio 2010

Ferdinando Milano – ricambio e identità o identità e ricambio?

Spett. Direttore “Il Messaggero Veneto”

Ricambio e identità, o identità e ricambio? Non sembri un gioco di parole. A mio parere, infatti, il ricambio di un gruppo dirigente, scisso da un processo di acquisizione di un’identità, rischia di portare il PD fuori strada. Il rinnovamento di un gruppo dirigente mi pare essere più il traguardo di un percorso che il punto di partenza. Ma una nuova identità, una fisionomia chiaramente riconoscibile, non si crea dall’oggi al domani e soprattutto non si crea “in vitro”: ciò che spesso manca al PD, secondo me, è la capacità di dare risposte adeguate ai problemi economici, sociali, alle paure che la crisi produce. È fuorviante immaginare il rinnovamento del gruppo dirigente come panacea di tutti i mali: è come pensare che una squadra di calcio si possa salvare cambiando l’allenatore. È sbagliato considerare gli attuali gruppi dirigenti qualcosa di dannoso da spazzare via (se non altro perché sono appena stati eletti da circa 4 milioni di elettori), resistente al cambiamento magari per interesse personale. Abbiamo avuto in pochi anni tre segretari nazionali: Veltroni, Franceschini e Bersani. Ma i problemi sono sempre lì, perché stanno nel modo di pensare delle persone, nella sfiducia nella politica che produce astensionismo di destra e di sinistra, nell’evasione fiscale considerata normale, nello stato di precarietà in cui vivono molti giovani e molte famiglie, nelle disuguaglianze sociali e culturali tra territori, uomini, donne, nell’incapacità della scuola di dare risposte sia a chi può e vuole di più, sia a chi non ce la fa. Purtroppo, base e vertice, abbiamo il medesimo problema: convincere i cittadini ad andare a votare, e per noi e non per la destra. La scadenza congressuale ci offre l’occasione per ragionare con gli iscritti e con gli elettori su tutto ciò, tenendo presente la ricerca dell’unità. Cui tutti teniamo. Ma essa va costruita e fondata su contenuti, proposte, programmi, candidature credibili. Penso si debba scegliere prima di tutto un/a segretario/a affidabile sul piano politico non perché appartiene a una mozione o a un’altra, ma perché dà garanzie di acume politico e capacità di dirigere il partito, soprattutto in questa fase così difficile. Un/a segretario/a che abbia una visione laica della vita e dello Stato, ma che consideri con attenzione anche sensibilità e convinzioni diverse. Mi piacerebbe votare per una persona che abbia le idee chiare su come favorire l’accesso delle donne alla vita democratica del partito e il loro protagonismo nella società. Desidererei sapere come pensa di garantire una gestione unitaria del partito, che non vuol dire, essere tutti d’accordo, ma avere cura per la tutela delle differenze, per la diversità di opinioni, per le minoranze. Come pensa di fare del ricambio del gruppo dirigente un dato permanente del partito, da ottenere cioè non con un rabbioso colpo di spugna, ma avendo la pazienza e la saggezza di costruire le condizioni affinché possa avvenire senza strappi o fratture, dal basso attraverso l’iniziativa politica dei circoli e la creazione di un canale efficace di dialogo dalla base ai vertici. Affinché questo rinnovamento possa avvenire ogni giorno continuamente, attraverso le prove dell’esperienza e il vaglio dei risultati raggiunti. Insomma, vorrei scegliere una persona, e insieme con lui/lei un gruppo, di cui mi fido per ciò che propone e vuole e per la visione della vita che lo/la ispira. È probabile che ci siano più candidati che corrispondono a questo identikit e naturalmente ci possono essere altri identikit. Bene, chi ha proposte da fare le faccia, si mettano su un tavolo. Nessuno sia escluso perché ha aderito a una o l’altra mozione, o perché ancora oggi è considerato, o si colloca, più vicino a un’area di pensiero o a un’altra. Tutte possono essere candidature per l’unità. Cerchiamo la massima convergenza, ma se non ci riusciremo, per favore evitiamo di accusarci l’un l’altro di non avere a cuore l’unità del partito.
Ferdinando Milano
Circolo n. 1 Udine

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