11 Novembre 2007

«Primarie nel Dna del Pd, anche a Udine»

Seppur con ritmi lenti e per nulla innovativi, una pecca rimarcata subito da diversi presenti tra cui il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, l’Assemblea ha messo subito carne al fuoco, puntualizzando le prossime date della vita del partito e il suo ruolo nel Centro-sinistra regionale. Per il 24 novembre la nomina dei coordinatori provinciali (a Udine pare ormai scontato Cristiano Shaurli), per il 16 dicembre quella dei coordinatori comunali ed entro metà dicembre «deve essere pronto anche il programma per le elezioni del 2008 – ha detto Zvech -, perché il Pd deve avere un profilo autonomo entro Intesa democratica e le alleanze si fanno sulle basi programmatiche». Al primo punto dell’agenda di lavoro, «il ruolo internazionale della Regione» guardando alla direttrice balcanica, rispetto a cui, ha evidenziato il segretario, «possiamo avere una funzione nazionale». Se la Regione si candida a questo compito, assumono un’importanza strategica «le infrastrutture ferroviarie, energetiche, viarie e informatiche, con indicazioni chiare in ordine ai tempi di realizzazione». Per il settore socio-sanitario, il punto di vista «deve essere l’irriducibilità delle persone», ma anche «la razionalizzazione delle strutture sul territorio». Ed è qui che, senza mezzi termini, Zvech ha detto che nella prossima legislatura «bisognerà mettere mano alla ristrutturazione della rete ospedaliera». In tema di sicurezza, «politiche inclusive e, quando si è fatto tutto il possibile, non servono le ronde padane perché ci sono le leggi e le forze dell’ordine». Su formazione e innovazione, «il punto più debole delle politiche del centrosinistra», debbono andare «quote crescenti della ricchezza prodotta».

Se per Zvech «non ci sono problemi che Illy si ricandidi», nel corso della discussione Enzo Barazza ha detto «che il Pd non deve lasciargli nessuna delega in bianco» e Francesco Russo ha esortato perché «i partiti non facciano solo da contorno ai candidati presidenti». Per Bolzonello, invece, «assoluta autonomia al leader nel proporre la propria agenda, sui cui poi ci sarà il dibattito». Dall’assemblea nessuna parola definitiva circa le primarie a Udine. Mauro Travanut, nel suo intervento, ha detto di «schierarsi contro gli schematismi», ma ha anche chiesto al segretario «una linea chiara». A margine, pronta la risposta di Zvech : «Le primarie sono nel Dna del Pd. Poi, naturalmente, ogni livello ha la propria autonomia e in totale autonomia sceglierà».

Antonella Lanfrit
Gazzettino – Regione
11/11/2007


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