Il Partito democratico ha approvato ieri il regolamento
Particolare la modalità di elezione dei Direttivi: sarà con voto segreto e si dovrà dare una doppia preferenza, ad un uomo e ad una donna. Per l’individuazione degli eletti, si attingerà alternativamente il più votato dell’uno e dell’altro genere. Su sollecitazione dell’Assemblea, è stato inoltre prevista "un’indicazione stringente" affinché nel Direttivo sia presente un under 30.
Oltre che con le regole, il Pd, però, è alle prese con la costruzione del senso di appartenenza ad una nuova realtà politica in cui debbono convivere anime giunte da percorsi assai diversi. Lo ha evidenziato nel suo intervento conclusivo il segretario Zvech quando, senza mezzi termini, ha detto che «stiamo procedendo bene, ma non in maniera ottimale. Dobbiamo lavorare sulla coesione, perché se continuiamo a pensare a quello che siamo stati, siamo finiti». Perciò ha considerato «intollerabile» che negli organi amministrativi degli enti locali «non si facciano gruppi del Pd con un capogruppo unico». E se il messaggio non fosse risultato chiaro, ha aggiunto che «è incomprensibile mettere in atto paratie. Dobbiamo ricordarci che siamo aperti, ma siamo del Pd».
Lo conferma la "Commissione programma" che ha già stilato – ha detto Zvech – alcuni temi per il contributo programmatico del Pd alla coalizione del Centro-sinistra in vista delle prossime scadenze elettorali. Obiettivo generale, «un Governo in funzione di chi ha oggi 18-20 anni». A fine gennaio, ha concluso il segretario, l’approdo alla Costituente.
Antonella Lanfrit
Il Gazzettino
16/12/2007