11 Marzo 2008

Walter Veltroni a Pordenone:”Non soli, ma liberi per cambiare l’Italia.”

Lo fa presente nei suoi saluti la stessa coordinatrice: “Abbiamo la fortuna di accogliere tra di noi un grande personaggio ma soprattutto una grande persona. Non servono molte parole, basta guardarvi voi qua presenti per dire che è una serata fantastica,mitica e per trasmettere al nostro ospite tutto l’affetto della nostra provincia.” E nonostante la grande emozione, non esita – prima di lasciare a Veltroni la parola – a ringraziare tutte le persone che “da settimane stanno lavorando per preparare questa serata e che ancora lavoreranno per portare avanti le ragioni,le idee e le innovazioni del PD.”

 Neppure Sergio Bolzonello, sindaco di Pordenone, nasconde la sua soddisfazione facendo presente che per Pordenone è una grande occasione poter ospitare Veltroni. Presenta all’atteso ospite la nostra regione, sottolineando il grande lavoro che è stato compiuto in questi cinque anni dalla compagine di centro sinistra capitanata da Riccardo Illy, che si è prefigurata fin da allora come una coalizione precursore di quello che è oggi il PD. “La nostra regione è cresciuta – dice Bolzonello –  riuscendo a fare dell’innovazione, della ricerca e della conoscenza un mix unico nel suo genere che ha portato a grandi risultati. La stessa provincia di Pordenone, che si colloca geograficamente a cavallo tra Veneto e Friuli, in questi anni è diventata tra le prime 15 province in Italia per crescita e sviluppo.”

E poi la parola, la platea, l’entusiasmo della gente sono tutti per lui, per Walter Veltroni. Pordenone ha potuto toccare con mano il suo stile, il suo carisma, la sua serenità, la sua voglia di innovazione per cambiare l’Italia insieme agli italiani. “Siete tanti questa sera, ed è così in tutta Italia. Se mi avessero detto un mese e mezzo fa che sarebbe successo tutto questo, non ci avrei mai creduto. Ovunque andiamo c’è gente, molta gente nelle piazze come non capitava da troppo tempo. Sono tutte persone che hanno capito che noi del Partito Democratico stiamo costruendo una grande speranza per l’Italia. E’ una cosa seria quella che vogliamo fare: ridare dignità e futuro al nostro paese.”

Condivide la bellezza, ma anche l’impegno, del suo giro d’Italia: “ e’ un esperienza unica quella che stiamo compiendo, nella politica italiana. Fino adesso abbiamo fatto 38 tappe.. Ce ne mancano solo 72! Faticoso sicuramente, ma è l’esperienza della vita.. Attraversare il nostro Paese, ascoltare i diversi dialetti che lo contraddistinguono, vedere i colori che donano alla nostra Italia tutta la sua bellezza,  assaporare i gusti della nostra invidiata cucina è qualcosa di irripetibile. Ogni giorno porto con me un nuovo grande insegnamento.” Coglie da questo lo spunto per trasmettere la sua idea di politica, un’idea forte, in qualche aspetto contro-tendenza. Walter Veltroni e il suo PD diventano portavoce di un no alla politica trasformata in un oggetto freddo e sterile, di una politica imbrigliata dentro le ferree regole della comunicazione che vede come canali privilegiati sono la televisione e la carta stampata. Dicono invece sì ad una politica della gente a contatto con le persone. Una politica che non dimentica il mandato ad essa affidato e le responsabilità ad essa assegnate.

“ I sondaggi  segnalano ogni giorno la nostra ascesa. Se a settembre eravamo a 20 punti di distacco dal centro destra ora siamo a solo poco più di quattro. Stiamo realizzando la più grande rimonta della politica italiana. E questo è il risultato di come ci stiamo muovendo, del nuovo metodo con cui portiamo avanti la campagna elettorale. Una campagna che non deve essere caratterizzata dall’odio e dalle scorrettezze reciproche. Noi optiamo per una campagna serena, senza toni fuori dalle righe, una campagna che è la concretizzazione della nostra idea di politica. Politica è assunzione di responsabilità, è il coraggio di avere un’idea in testa e cercare di perseguirla anche per tutta la vita. Il PD è il mio sogno, la realizzazione del sogno politico del partito democratico riformista che spero che dal 15 aprile sia alla guida del nostro paese.”

Il pubblico è caldo e lo dimostra lo scroscio di applausi sempre più ravvicinati.

Veltroni si vuole togliere qualche sassolino e lo fa prendendo spunto dalle recenti vicende politiche italiane. Sottolineando che nel nuovo PD non ci sarà spazio per quelli che non condividono la sua idea riformista e di cambiamento. “ Non deve accadere, come nel governo Prodi, che il premier non era in grado di governare serenamente perché troppo impegnato a tenere unita una maggioranza che invece sembrava non avere nessuna voglia di stare insieme. Non ci saranno più ministri che vanno a protestare in piazza contro lo stesso governo di cui fanno parte.”

Finalmente Veltroni lancia il suo grido di battaglia. “Andiamo alle urne non solo per vincere le elezioni,ma soprattutto per cambiare l’Italia. Il centro destra non sembra avere lo stesso desiderio ed infatti nessun italiano può dire di aver visto dal 2001 al 2006 quel radicale o straordinario cambiamento. Perché non c’è stato. Se noi guardiamo come esempio alle grandi democrazie europee osserviamo che quando qualcuno va al potere, quel qualcuno cerca di portare dei cambiamenti al paese secondo i propri principi e i propri valori. E’ capitato in Spagna prima con Aznar e poi con Zapatero, è capitato in Gran Bretagna con Margaret Tatcher e quindi Tony Blair. Ovunque tranne che in Italia. Tutto  rimasto sempre uguale.”

La platea ha il fiato sospeso, non perde una parola del leader del Partito Democratico, che prosegue: “Noi vogliamo effettivamente cambiare. Lo dimostrano tutta una serie di scelte che abbiamo fatto. Abbiamo deciso di correre da soli. Ma più che correre da soli abbiamo deciso di essere liberi. Abbiamo scelto la libertà di far vedere quello che siamo veramente e senza paura di dire le cose come stanno. Abbiamo stilato un programma da soli e da soli ci siamo impegnati a perseguirlo.  Trentotto pagine per cambiare l’Italia”.

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