11 Marzo 2008

«Yes, o puès», ed è ovazione per Honsell

di DOMENICO PECILE

UDINE.
Li accomuna il fatto di avere sposato lo spirito del Pd, quello del ritorno alla politica e di un rinnovato rapporto con la società civile da cui entrambi – sottolineano con forza – provengono. Il primo “comizio” in comune per i candidati al Comune e alla Provincia di Udine, Furio Honsell e Diego Travan, si trasforma in un bagno di folla al “Giovanni da Udine”, auspice l’arrivo del laeder del Pd, Walter Veltroni.
Già, entrambi pescati dal cappello della società civile. Entrambi a digiuno della politica che si consuma a palazzo. E tutti e due animati dalla voglia di fare, “folgorati” dal progetto veltroniano condensato nello slogan “Si può fare” cui il rettore Honsell replica coniando uno slogan anglo-friulano : “Yes, o puès” (Sì, posso).
Un intervento breve, secco quello del rettore, epperò in grado di delineare la figura di un candidato sindaco che fa dell’innovazione il suo cavallo di battaglia, la stessa che ha messo in moto nell’ateneo udinese in qualità di rettore. Honsell ricorda all’uopo di aver portato in sette anni l’università di Udine ai primi posti in Italia, frutto anche «di una università che è nata dal basso».
Già, ma perché si è candidato, perché accettare una sfida politica? «Di fronte alla crisi istituzionale – è la replica – ho deciso di scendere in campo. In questo ho riconosciuto un po’ anche lo spirito del Pd, il senso civico e lo spirito della società civile. Insomma, mi assumo nuove responsabilità». Honsell ripete che il suo cavallo di battaglia e l’innovazione, «soprattutto quella culturale, soprattutto quella nascosta e che fa sentire di nuovo protagonista la gente. E con questo spirito invito tutti a guardare al futuro».
E’ stata poi la volta dell’imprenditore Diego Travan, che ricorda di aver dedicato ai lavoratori friulani emigrati i nuovi stabilimenti del sua azienda. «Ho sempre militato nel Pd perchè – sottolinea – in questo partito i valori dell’ impresa e quelli del lavoro trovano una felice sintesi. Per questo ho accettato la candidatura e mi sono spinto in questa avventura».
«Hai più volte detto – dice riferendosi a Veltroni – che il Pd rappresenta per te il coronamento di un sogno politico che coltivavi da tempo. Lo è anche per me, ma nel mio caso si tratta del coronamento di un doppio sogno. Opero infatti, da quasi 30 anni, nel mondo delle professioni e delle imprese e, da convinto riformista e progressista, mi sono sentito a volte “uno di troppo” non trovando in alcuni casi sponda nel mondo politico dello schieramento del centro-sinistra nel quale da sempre mi riconosco».
Per Travan, dunque, il Pd rappresenta l’opportunità che cercava, l’ipotesi che tardava ad arrivare. «Oggi – insiste – grazie alla meravigliosa capacità innovativa del Pd e al tuo indomito coraggio nell’aprirti alle ragioni e alle problematiche del mondo imprenditoriale mi sento finalmente, da progressista e da uomo d’impresa, non uno di troppo, ma a casa mia in questo grande partito».
E tra i saluti, c’è anche quello del presidente del consiglio regionale e capolista alle elezioni regionali nella circoscrizione di Udine, Tesini, secondo cui «I friulani sono forse un pò freddi ma a vedere l’entusiasmo di questo teatro non si direbbe. Ci stiamo accorgendo che veramente queste elezioni le possiamo vincere».

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