7 Aprile 2008

Franceschini: il Pd e Illy sono il vero motore del cambiamento

 

 

Il Popolo della libertà è una minestra riscaldata e lo conferma il fatto che stanno già litigando. Per questo è opportuno che la gente legga i programmi e soprattutto guardi in faccia i candidati». Da qui la sollecitazione ai militanti del Pd a fare un ultimo sforzo: «Convincete un amico a votare Pd e avremo vinto. I sondaggi ci dicono chiaramente che stiamo recuperando il distacco».

Il vice di Veltroni, seduto a fianco del vice presidente della giunta, Gianfranco Moretton, all’hotel Minerva, non ha parlato di voto utile, ma ci è arrivato vicino. «Ogni italiano – ha esordito – è bene che vada a votare ma questa volta deve decidere se lo fa per un’appartenenza ideologica o per scegliere chi governerà il Paese. Ebbene in quest’ultimo caso la scelta è solo tra Berlusconi e Veltroni». Franceschini ha ribadito che l’onere del Governo spetterà «a chi uscirà vincitore del premio di maggioranza alla Camera e che in ogni caso su alcuni temi di architettura generale del sistema maggioranza e opposizione devono collaborare». Il numero due del Pd ha anche assicurato sulla presenza nel Governo di centro-sinistra di un ministro del Nordest e ha ribadito le priorità programmatiche: adeguamento di salari e stipendi e riduzione della pressione fiscale per tutti. Confermato l’impegno per la costruzione dei rigassificatori e della Tav in maniera ecocompatibile («I grandi nomi dell’ambientalismo italiano sono tutti con noi», ha aggiunto) Franceschini ha anche affermato la necessità di stabilizzare i precari della Pubblica amministrazione «ma dopo le assunzioni devono essere regolate da concorsi dove prevalga il merito». Confermato il taglio dei consigli di amministrazione pubblici, si è anche soffermato sulle liberalizzazioni. «I servizi pubblici devono essere messi in concorrenza – ha aggiunto – non rimanere dei monopoli». Franceschini ha valutato positivamente la scelta di Illy di ripresentarsi con il centro-sinistra unito: «Su un programma forte non è detto che le coalizioni nazionali debbano essere replicate negli enti locali. Sono convinto che se la gente guarderà in faccia i candidati premierà in Friuli Illy invece che Tondo e alle politiche Veltroni». Franceschini ha anche criticato la scelta di Tondo di abbandonare il dibattito con Illy su Telefriuli: «Chi sfugge al confronto diretto non è credibile. Berlusconi, come Tondo, scappa a gambe levate». Franceschini, che era stato introdotto dalla segretaria provinciale del Pd, Francesca Papais, ha fatto poi una passeggiata al mercato conquistando più le attenzioni dei candidati rispetto a quella delle gente comune, assalita dai politici in cerca di voti. Il corteo, in via Martelli, è stato anche fatto deviare dalla pista ciclabile da una signora in bicicletta che non ha avuto timori reverenziali a redarguirlo per l’occupazione di quello spazio.

 Stefano Polzot

6 aprile 2008, "Il Messaggero"

In primo piano