18 Giugno 2008

Addio Friuli Venezia Giulia – Regione a Statuto speciale

Brunetta, da “serenissimo”, è ovvio che punti a limitare l’autonomia della nostra regione e delle Province autonome di Trento e Bolzano per rafforzare il Veneto. I parlamentari friulani della PDL e il neogovernatore Tondo condividono questo progetto federalista? Sono disposti ad accettarne le conseguenze con la fine della specialità per il Friuli V.G.?
E’ in arrivo l’Euroregione filo slovena
Veneto “uber alles” a destra e Slovenia “uber alles” a sinistra dopo la svolta diplomatica di Lubiana con l’incontro tra il governatore Tondo e il ministro degli esteri sloveno Rupel.
In base agli accordi Tondo-Rupel L’Euroregione, o meglio il GECT – il gruppo europeo di collaborazione territoriale – comprenderà Veneto, Friuli V.G., Carinzia, le contee croate Istria e Fiume più lo stato nazionale di Slovenia.
Nell’Euroregione entrerà quindi tutta la Slovenia, contrariamente a quanto volevano Illy e il centrosinistra che sostenevano l’ingresso di parte del territorio sloveno, solamente delle aree confinanti con la nostra regione, per ovvie ragioni di equilibrio istituzionale transfrontaliero. Molto probabilmente la capitale della nuova macroregione transfrontaliera sarà Lubiana invece di Trieste.
Molti decantano come un successo diplomatico per il Friuli l’accordo Tondo-Rupel ma gli osservatori più attenti dovrebbero mettere in guardia sull’operazione di accogliere un intero stato (la Slovenia ha già molte prerogative all’interno dell’Unione Europea allargata a 25 stati e ne assume per questo semestre la presidenza) all’interno di un sistema di aggregazione di livelli regionali a carattere transfrontaliero.
E cosa dire poi dell’idea del centrodestra regionale di far entrare anche la Lombardia e la Baviera? La nostra piccola regione corre il rischio di venir schiacciata tra un intero stato come la Slovenia e le potenze economiche territoriali veneto-lombarde e del land tedesco bavarese. In pratica si corre il rischio che le opportunità della cooperazione territoriale per lo sviluppo dell’alto Adriatico ricadano più sulle regioni geograficamente di contorno rispetto a quelle baricentriche (Friuli V.G , Carinzia).
La proposta del raddoppio della centrale nucleare di Krsko, dopo lo scampato pericolo del 5 giugno u.s. (ma quanto scampato? Qualcuno ce lo dirà?) è un altro aspetto dell’accordo Tondo- Rupel che non mi convince affatto. Si dice che nell’operazione verrà coinvolta finanziariamente Friulia, ma allora il debito regionale è già sparito (o non c’era mai stato?) oppure così facendo verranno sottratti i fondi alle piccole e medie industrie della nostra regione?
Come mai l’accordo Trieste-Lubiana dice no ai rigassificatori in alto Adriatico che porterebbero una ricaduta positiva diretta al sistema economico regionale? Personalmente non credo che il potenziamento del nucleare sloveno favorirà i processi di crescita e di sviluppo delle aziende friulane.
Molo probabilmente Tondo ha agito come emissario del ministro Scajola per interessi più romani che friul-giuliani considerata la svolta filo nuclearista del governo nazionale. Per quanto riguarda i rigassificatori forse è meglio non “disturbare” il grande amico di Berlusconi, Vladimir Putin (l’unico comunista con cui va d’accordo).
Con queste ultime iniziative politiche degli esponenti della PDL a livello nazionale e regionale c’è il rischio che il Friuli sia relegato ad un ruolo politico subalterno e che si ritorni indietro di qualche decennio riguardo il profilo istituzionale. Ricordiamoci che la nostra specialità regionale non ci è stata regalata: è stata conquistata con tanta fatica e grandi sacrifici, con il sudore e con il sangue!
In primo piano