1 Agosto 2008

«Bloccata la cittadella della salute»

Dopo il progetto del nuovo ospedale, la Regione congela anche quello della cittadella della salute, la struttura per l’assistenza sul territorio progettata in via Montereale, nell’ex caserma Martelli, ceduta al Comune e posta nei pressi dell’ospedale. La denuncia da parte del capogruppo del Pd, Gianfranco Moretton, prende spunto dalle modifiche al piano consolidato per gli investimenti in sanità, approvato dalla giunta il 21 luglio scorso che stabilisce che gli interventi su Pordenone «saranno definiti a seguito degli approfondimenti in corso e delle conseguenti valutazioni». Duro il sindaco Bolzonello: «Avevo ricevuto rassicurazioni da Tondo e Kosic, ma mi pare emergere la volontà di smantellare la sanità». Non escludo l’avvio di una raccolta di firme. Ad aprire le danze, il capogruppo del Pd, Gianfranco Moretton, il quale, spulciando le modifiche al piano degli investimenti, ratificato dalla giunta regionale il 21 luglio scorso, è balzato sulla sedia. A pagina 5 dell’allegato 5, infatti, si afferma che «le modalità di prosecuzione degli investimenti previsti nella città di Pordenone, programmati dalle Aziende interessate per l’anno 2008, saranno definite a seguito degli approfondimenti in corso e delle conseguenti valutazioni». A Moretton non sono sfuggiti il plurale usato, ovvero Aziende (sia ospedaliera, sia territoriali) e investimenti. Inclusa, quindi, la cittadella della salute, per la quale il piano 2008 ratificato dalla giunta Illy prevedeva la conclusione delle procedure di gara europea per l’affidamento dell’incarico di progettazione definitiva ed esecutiva.Moretton ha espresso «forte delusione e disapprovazione per l’incertezza in cui la provincia di Pordenone si trova, a seguito della decisione della giunta Tondo. La cosa grave consiste soprattutto e in particolare nel fatto che la sospensione non è stata motivata né si è prospettata una soluzione alternativa». Se strategicamente la cittadella della salute era stata individuata vicino all’ospedale per integrare i servizi, la nuova collocazione in Comina dovrebbe portare con sè anche il presidio per l’assistenza nel territorio, dove troverebbero spazio anche pediatri, medici di base associati e personale infermieristico. Un sito fuori città, però, rischia di sminuirne l’utilità a diretto contatto con gli utenti.«Non si capisce – rincara la dose Moretton – se si tratta di problema finanziario o progettualità diversa o di quel che non si vuole pensare, ciò che s’intenda sospendere tutto, o peggio, cancellare tutto». Il leader del Pd chiede quindi al centro-destra «una risposta seria, chiara e impegnativa che possa tranquillizzare i cittadini di tutta la provincia che nulla di quanto previsto sarà tolto».Duro anche il sindaco, Sergio Bolzonello, che ieri pomeriggio ha chiesto anche al centro-destra chiarimenti. «Faremo tutte le valutazioni per capire a che punto è il blocco – sostiene il primo cittadino – che sarebbe di una gravità inaudita. Avevo avuto rassicurazioni dal presidente Renzo Tondo e dall’assessore alla Sanità Vladimiro Kosic che la cittadella non sarebbe stata messa in discussione. Se le parole valgono qualcosa – continua – a questo punto vengono disattese in modo clamoroso. Non me l’aspettavo da due persone di cui ho sempre avuto stima al di là della loro collocazione politica». «Vedremo – continua Bolzonello – quali saranno le prese di posizione del centro-destra provinciale perché se tanto mi dà tanto, comincia a esserci uno smantellamento della sanità provinciale in controtendenza rispetto a quanto sbandierato in campagna elettorale. Come posso guardare con mente sgombra da retropensieri a tutta la partita dell’ospedale di fronte a questa delibera? Ora il ragionamento va ricalibrato».Parole pesanti, quelle di Bolzonello, che mettono in discussione l’apertura di credito sul nuovo ospedale. E si paventa anche l’avvio di una raccolta di firme contro la nuova strategia del centro-destra.

Messaggero Veneto – PORDENONE

01 agosto 2008

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