29 Agosto 2008

Il Pd: «L’autonomia della Regione è a rischio»



«Noi aspettiamo il testo di Calderoli – spiega il deputato triestino del Pd Gianni Cuperlo – ma dai segnali che ci arrivano credo che nell’impostazione generale ci sia un reale pericolo per la specialità delle Regioni. Noi ovviamente ci opporremo a un simile progetto, la nostra specialità non può essere sacrificata sull’altare del federalismo». La Lega sta accelerando. Vuole chiudere la proposta di legge entro la fine dell’anno. Ma se dal punto di vista tecnico le idee non sembrano essere ancora chiare anche sul fronte politico non mancano le resistenze all’interno del Pdl. Il tema politico è forte e il Partito democratico, pur in linea di principio a favore del federalismo, non può stare alla finestra. «Se è vero che tutti siamo d’accordo su un principio – spiega l’onorevole Alessandro Maran – è altrettanto indispensabile conoscere quale sarà lo strumento per attuare la riforma. E questo ancora non c’è. Il federalismo fiscale per funzionare deve incrociarsi con una maggiore responsabilità dei presidenti di Regione e dei sindaci. Bisogna contenere la spesa migliorando i servizi, non si potrà più bussare cassa allo Stato». Ma le Regioni speciali, per quanto si può capire con gli elementi attuali, avranno più soldi? «Non è una questione di denaro – continua – per gli amministratori locali ci saranno più poteri e meno alibi. In questa fase non credo si tocchi la specialità delle Regioni ma noi, a cominciare dal presidente Tondo, non dobbiamo giocare in difesa ma rivendicare e rafforzare la nostra autonomia. Possiamo essere un modello del federalismo. Ma ci vuole una gestione innovativa della macchina pubblica. Questo è il nodo che deve affrontare il centrodestra regionale». C’è la sensazione nei vertici del Pd tuttavia che, per quanto come dice Calderoli la specialità non sia in discussione, il Friuli Venezia Giulia dovrà alzare la voce per farsi valere a Roma. «La maggioranza sta pensando a una fiscalità differenziata tra le regioni a statuto speciale – sottolinea il deputato Ettore Rosato – che potrebbe ledere la nostra autonomia. Noi ci opporremo come Pd, non so se Tondo abbia la forza e l’intenzione di fare altrettanto. Non lo ha fatto nel corso dell’ultima Finanziaria che ha penalizzato il Friuli Venezia Giulia. Comunque penso che un’intesa sul federalismo ci sarà tra le Regioni, il Partito democratico e una parte della maggioranza. La Lega ha maturato un’idea di federalismo possibile ma nel Pdl c’è una forte componente statalista che frenerà la riforma». Già i diversi fronti nel Pdl stanno affiorando. Una parte di Forza Italia e di An è distante dalle posizioni del Carroccio. «Se prevale il pensiero di Calderoli – sottolinea l’onorevole udinese Ivano Strizzolo – il dialogo resta aperto. E l’auspicio è che su una riforma così importante per il Paese ci sia condivisione. L’esperienza del Friuli Venezia Giulia è un punto di partenza importante ma non possiamo accertare un livellamento verso il basso della nostra autonomia. Tondo deve portare a Roma le aspettative di chi lo ha votato anche se finora non l’ha fatto. Anzi sarebbe bene, prima che si apra la bagarre sul federalismo fiscale, che il governatore convocasse un tavolo con tutti i parlamentari per preparare la difesa delle prerogative del Friuli Venezia Giulia. Dobbiamo evitare scherzi del governo ad esempio sulla compartecipazione alle tasse sulle pensioni Inps ottenuta faticosamente dal governo Prodi». Il dubbio del Pd è in sintesi: se sul federalismo fiscale si apre un dibattito sulla specialità la nostra Regione sarà in grado di respingere l’attacco di altri soggetti più pesanti sul piano economico e politico? «Le regioni speciali non vivono una grande stagione – dice il senatore Carlo Pegorer -. Ma il Friuli Venezia Giulia è un esempio di qualità. La specialità non solo va divisa ma soprattutto valorizzata. Sul federalismo fiscale non si scherza. Finora Tondo ha soltanto distrutto quanto fatto nella legislatura precedente in assoluta sintonia con la politica nazionale. Nel Pdl c’è una linea centralista, ho l’impressione che se Roma dovesse chiedere al governatore di rinunciare alla specialità lui sarà costretto a dire di sì».«Mi pare che sul federalismo fiscale non c’è convergenza di opinione – dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio Gianfranco Moretton -. Tutto ciò fa pensare che non si parte da una base ben precisa di progetto, per cui dovranno essere ben chiariti i punti fondamentali del nuovo federalismo fiscale. Certo è che la proposta non può differenziarsi o non dovrebbe per le Regioni già a statuto speciale, ma piuttosto dovrà integrarsi per migliorare la loro realtà di autonomia e specialità. Voglio ricordare che il centrosinistra di questa regione aveva già avviato un inizio di federalismo sulla compartecipazione delle pensioni di anzianità e ci pare che su questo punto non si deve tornare indietro e ci auguriamo che Tondo mantenga fede agli impegni presi in consiglio regionale a seguito della nostra mozione. Ora sempre parlando della nostra regione sarà opportuno vagliare bene ed intervenire adeguatamente con richieste specifiche. Considerato che Bossi cerca il dialogo col Pd al fine di trovare un’ampia condivisione del suo progetto federalista, abbiamo motivo di credere che è questo il momento di relazionarsi e confrontarsi per pretendere il meglio per la nostra regione. E anche Tondo deve fare la sua parte»
dall’inviato CIRO ESPOSITO
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