Il PD provinciale ha avviato la consultazione sul Programma fondamentale per il decennio.
Il documento è attualmente oggetto di incontri mandamentali di approfondimento che coinvolgono i membri dei comitati direttivi dei circoli ed è rinvenibile consultando il sito web del PD provinciale.
Giovedì 17 e venerdì 18 si sono svolte le assemblee zonali di Spilimbergo e di San Vito al Tagliamento. Lunedì 21 si è svolta quella di Pordenone presso l’Auditorium della Regione, giovedì 24 e venerdì 25 sarà rispettivamente la volta di Maniago presso l’ex filanda e Sacile presso il Centro Zanca. Tutti gli incontri si svolgono alle ore 20.30.
Il Programma fondamentale si caratterizza per contenuti molto innovativi e non è privo di una certa radicalità. Fra le opzioni proposte c’è la volontà di un Friuli Venezia Giulia tutto incentrato sulle giovani generazioni e in particolare su un patto generazionale che favorisca una precoce autonomia lavorativa e famigliare dei ragazzi e delle ragazze. (allegato di seguito il capitolo dedicato proprio ai giovani).
Il confronto dei democratici sui contenuti del Programma fondamentale si rivolge anche all’esterno.Non è infatti casuale che sabato mattina una delegazione guidata dalla segretaria provinciale Francesca Papais e composta da Lodovico Sonego, Enrico Giovene, Fabio Gri, Renzo Mazzer abbia incontrato i presidenti delle associazioni economiche della provincia di Pordenone per approfondire i contenuti del programma del PD regionale dedicati proprio alle questioni di loro maggiore interesse.
Sul versante associativo erano presenti: Maurizio Cini (Associazione Industriali), Gianluca Pinna (API), Silvano Pascolo (Confartigianato), Alberto Marchiori (Confcommercio), Cesare Bertoia (Coldiretti), Elio Battistin (Cia).
L’illustrazione della parte economica del programma dei democratici è stata svolta da Enrico Giovene.
I rappresentanti delle associazioni hanno espresso apprezzamento per lo sforzo innovativo del Programma del PD del Friuli Venezia Giulia proponendo vari suggerimenti per rendere ancora più efficace la politica economica a livelo nazionale e regionale.
Estratto dal Programma fondamentale.3. I giovani. La questione delle giovani generazioni è centrale perché il futuro del Friuli Venezia Giulia, di tutta la comunità dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, è correlato a quello dei ragazzi e delle ragazze di oggi. Per tale ragione è strategico assumere come riferimento la prospettiva di coloro che già ora hanno una attesa di vita superiore ai novant’anni, andranno in pensione dopo i sessantacinque, del posto di lavoro fisso per tutta la vita non hanno nemmeno la memoria, hanno convissuto da sempre con il fenomeno della globalizzazione, conoscono la storia del ‘900 soltanto attraverso i libri e uno su quattro è figlio di immigrati. La assunzione della prospettiva delle giovani generazioni anziché di quella della generazione precedente implica opzioni programmatiche strutturalmente diverse da quelle oggi prevalenti: la nuova prospettiva implica un nuovo patto tra generazioni in cui tutta la società regionale ridefinisce aspetti rilevanti del suo assetto in favore delle classi più giovani. Il nuovo secolo, anche in Friuli Venezia Giulia, non porta necessariamente più benessere e più uguaglianza per tutti; c’è anche nella nostra regione il problema di assicurare a tutti le medesime opportunità, pure di mobilità sociale, senza discriminazioni. La politica delle pari opportunità, anche tra uomo e donna, e della mobilità sociale si fonda in primo luogo sull’impegno delle istituzioni pubbliche in favore di una offerta educativa di alta qualità, accessibile ed universale: l’accesso all’offerta educativa e alla formazione continua è un diritto dell’individuo ed un investimento della comunità. La valorizzazione del merito individuale nello studio e nel lavoro è il secondo pilastro della politica delle pari opportunità e della mobilità sociale, la priorità al merito non è tuttavia così scontata perché implica la riduzione di nicchie corporative che sono presenti in tutti i settori della società e coinvolgono tanto l’elettorato di centrodestra che di centrosinistra. La valorizzazione del merito come criterio per la selezione della classe dirigente, a tutti i livelli e in ogni contesto, è inoltre un potente ed affidabile elemento di svecchiamento della rappresentanza in ogni ambito. Merito e cittadinanza attiva sono complementari, politiche di cittadinanza attiva vanno attuate accompagnando costantemente le persone. Suscita allarme il fatto che dagli anni novanta in poi il grado di mobilità sociale sia progressivamente calato invertendo la tendenza che negli anni sessanta e settanta si era affermata con l’aiuto della crescita economica nonché della scuola e dell’università di massa. Più in generale la scelta è consentire ed incentivare la possibilità che le giovani generazioni concludano un corso di studi di alta qualità, entrino nel mercato del lavoro, costituiscano una famiglia -secondo il modello preferito- non oltre il venticinquesimo anno di età. Si tratta di un programma ambizioso che prevede una inversione della presente tendenza e richiede forti politiche pubbliche in più settori. La politica delle giovani generazioni può e deve diventare un potente fattore di crescita economica e miglioramento sociale di tutta la comunità, a cominciare dalle persone anziane. Le politiche qui descritte, tendenti a dare maggiore sostegno culturale e migliori servizi alle famiglie, sono la premessa per dare corso anche ad una vera e propria strategia demografica con un tasso di natalità che avvii la crescita della popolazione e il suo ringiovanimento. La Regione Friuli Venezia Giulia, così come l’Italia postbellica, non ha mai avuto una politica demografica. E’ tempo che venga definita con obiettivi ed azioni.