27 Settembre 2008

Un Pd forte e radicato per cambiare la Provincia e la Regione

La prossima primavera saremo chiamati alle urne per le elezioni europee, per rinnovare l’amministrazione provinciale e per rinnovare la gestione di ventidue comuni con oltre centomila abitanti. L’impegno dei democratici della Destra Tagliamento sarà determinante in modo particolare per l’esito delle elezioni amministrative. In tale quadro l’assemblea provinciale sollecita tutti i militanti e gli elettori del Pd al massimo impegno. Il centrosinistra può conquistare la guida dell’ente Provincia e può estendere ulteriormente la sua influenza nei comuni. Il Partito democratico parteciperà alla competizione per le provinciali e le comunali sulla base di alleanze di centrosinistra che sappiano ottenere anche il consenso degli elettori moderati; si tratta di alleanze costituite sulla convergenza programmatica di modo tale da consentire una efficace azione di governo. I programmi saranno oggetto di una vasta consultazione con i cittadini e, nel rispetto delle disposizioni nazionali, i candidati alla presidenza della provincia e alla carica di sindaco per i comuni superiori a quindicimila abitanti saranno scelti con elezioni primarie. L’assemblea provinciale da mandato alla segretaria di avviare la consultazione dei circoli del partito e delle associazioni economiche e sociali per il programma amministrativo del Pd per la Provincia.

Il radicamento del Pd va costruito con la partecipazione del più grande numero di militanti e di elettori. La imminente campagna per il lancio del tesseramento è in tal senso una opportunità molto rilevante, il Pd vuole infatti essere un partito di cultura maggioritaria, autenticamente popolare, di massa e organizzato con la partecipazione del più esteso numero di iscritti. Assume parimenti rilievo la petizione Salva L’Italia propedeutica alla manifestazione nazionale di fine ottobre. Ogni circolo è chiamato alla mobilitazione per raccogliere in ciascun comune un numero di firme pari al dieci per cento dei residenti.

Il Partito democratico rappresenta una opportunità storica per l’Italia e per il centrosinistra e non a caso la ragione fondamentale della nascita del nostro partito è offrire una prospettiva di cambiamento del paese all’insegna della modernizzazione, della crescita civile, culturale ed economica della società italiana in un quadro di pari opportunità e di solidarietà tra i cittadini. Per tali scopi il Pd vuole essere la grande casa comune di tutti i riformisti che si colloca oltre le culture politiche delle forze democratiche che hanno connotato l’Italia del ‘900. E’ per queste ragioni che dopo l’esaltante stagione delle primarie la vera sfida del Pd è costituita dalla capacità di dare risposte alle grandi questioni dell’Italia e degli italiani: economia, lavoro, salute, famiglia, convivenza civile, sicurezza, ambiente, rinnovamento dello Stato.

Il Pd è il frutto dello sforzo costituente dei due partiti nazionali promotori, Ds e Margherita, di altre formazioni politiche affermatesi con la veste di raggruppamenti civici che hanno raccolto consensi in occasione di appuntamenti elettorali locali nonché di tanti cittadini che hanno scelto di scommettere sul rinnovamento dell’Italia partecipando a titolo personale alla nascita del nuovo partito. Tutti i protagonisti della fase costituente sono essenziali per il successo del Pd; proprio per questo è chiesto a tutti uno sforzo di innovazione, e di generosità, per contaminare vicendevolmente il rispettivo pensiero ed andare oltre le culture di provenienza. Il PD nasce perché l’esperienza storica di Ds e Margherita era insufficiente così come è evidente il limite politico delle formazioni che si sono affermate all’insegna del localismo e spesso del rifiuto della politica. Serve invece la politica ed in particolare la politica di un grande partito riformatore in grado di candidarsi alla guida del paese e di migliorarlo cambiandolo.

Il partito che vogliamo costruisce la sua identità sui programmi, perché la stagione delle ideologie è definitivamente tramontata. Anche il radicamento è indissolubilmente legato ai programmi perché non può che essere il frutto della capacità di dare risposte ai problemi dei cittadini e non è un caso che le alleanze elettorali che proponiamo, per far vincere aggregazioni di centrosinistra che sappiano conquistare anche il consenso dei moderati, debbano essere proprio il frutto di solide intese programmatiche. Il partito che vogliamo sollecita l’adesione del massimo numero di aderenti attraverso il tesseramento e promuove il coinvolgimento degli iscritti concependo la partecipazione non come mera manifestazione di opinioni. Una partecipazione compiuta in una democrazia liberale, invece, non può che essere il frutto della capacità di ascoltare le ragioni degli altri nonché della condivisione responsabile dei processi decisionali. L’iscrizione al Pd avviene nel rispetto delle norme statutarie e regolamentari nazionali.

Gli attuali gruppi dirigenti del Pd, dai circoli al livello nazionale, sono l’esito dei risultati delle primarie e dell’apporto delle forze costituenti. Il processo di radicamento e il tesseramento offriranno l’opportunità di superare le difficoltà della fase di transizione. La gestione del partito richiede, oggi e anche domani, che vengano utilizzate ad ogni livello tutte le migliori energie individuali premiando la competenza, l’impegno, il merito in relazione ai risultati e la capacità di consenso anche, ovviamente, in occasione del suffragio universale. In questo quadro è necessaria la più stretta collaborazione fra l’esecutivo e l’assemblea provinciale, da un lato, e i circoli dall’altro.

Il Pd è un partito che fa del pluralismo uno dei suoi elementi costitutivi. Il dibattito non è solo utile, è necessario. Quanto più la discussione è libera, come qui si auspica, tanto più deve essere accompagnata dall’autonomo e individuale esercizio della responsabilità per fare in modo che il dibattito assuma sempre il connotato del contributo alla crescita del partito e mai della deriva autolesionista. Gli organismi provinciali del partito, che peraltro si sono riuniti con molta frequenza offrendo una adeguata tribuna democratica, sono la sede per il confronto tra gli esponenti del Pd sugli indirizzi del partito; i media sono invece lo strumento per comunicare le posizioni del partito e per le interlocuzioni con i terzi.

L’assemblea provinciale del PD sottolinea come i primi mesi dell’azione di governo della giunta regionale di Renzo Tondo siano caratterizzati unicamente dal desiderio negativo di cancellare ogni aspetto dell’azione dei governo della giunta di centrosinistra presieduta da Illy. Il centrodestra che guida la Regione sta così mettendo in discussione risultati essenziali per la comunità regionale. A questo proposito l’assemblea provinciale, nel confermare le decisioni della giunta Illy che aveva scelto la soluzione del nuovo ospedale in sito, ribadisce e sostiene la posizione dell’esecutivo provinciale e del circolo di Pordenone che hanno criticato la scelta del centrodestra finalizzata a spostare l’ospedale di Pordenone da via Montereale alla Comina. Si tratta di una scelta che implica tempi molto più lunghi, costi molto più alti e l’alea di incertezze molto consistenti per dare alla provincia di Pordenone un ospedale nuovo e moderno. Lo stesso dicasi per ciò che riguarda la politica delle infrastrutture per le quali la attuale rappresentanza pordenonese in giunta regionale sta mettendo in discussione finanziamenti già assegnati alla Destra Tagliamento. L’assemblea provinciale del Pd sollecita il massimo impegno dei circoli per indire le assemblee di lancio del tesseramento alle quali parteciperà un membro dell’esecutivo provinciale.

Pordenone, 24 settembre 2009

Documento approvato dall’Assemblea Provinciale il 24 settembre 2008

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