30 Settembre 2008

Sicurezza, squadre multietniche

L’iniziativa potrebbe partire già con il prossimo anno, anche se sarà necessario che dalla Regione arrivino i finanziamenti. La prima distinzione è sul nome: i volontari si chiamerannoMediatori della sicurezza.La seconda particolarità,rispetto alleronde padaneè che le squadre del capoluogo faranno esclusivamente capo alla Polizia municipale, diretta dal comandante Arrigo Buranel. Non è tutto. Tra i volontari ci saranno anche stranieri a cui spetterà, vista la particolare sensibilità e la conoscenza della lingua, intercettare il bisogno degli immigrati che risiedono sul territorio. Ilreclutamento sarà ovviamente solo su base volontaria e per quanto riguarda gli stranieri saranno interpellate le Associazioni che operano nel capoluogo in modo che possano segnalare alcuni nomi. Potranno far parte delle squadre anche pensionati delle forze dell’ordine, oltre ai nonni vigili. Ci saranno deicapi gruppo che avranno il compito di organizzate, insieme al Comando dei vigili urbani, eventuali turni e uscite. «Allo stato – ha spiegato l’assessore Pasut – non è pensabile sapere quanti volontari riusciremo ad organizzare, molto dipenderà dalle risposte che avremo. In ogni caso il nostro obiettivo è quello di arrivare a cinque, sei squadre, composte da tre – quattro persone ciascuna».

Per il resto i “volontari della sicurezza” che sta organizzando il Comune (iniziative simili sono già state istituzionalizzate anche da altri Municipi della provincia retti dal centrosinistra) avranno le stesse caratteristiche e gli stessi compiti dei “colleghi padani”. Si muoveranno in città osservando, saranno in collegamento tra loro e con il comando della Polizia urbana attraverso ricetrasmittenti, non potranno intervenire nel caso in cui fossero testimoni di atti di microcriminalità, ma potranno solo informare le forze dell’ordine. Potranno (e dovranno) invece parlare con i residenti, capire i problemi del quartiere, confrontarsi con gli stessi stranieri e segnalare qualsiasi cosa. Gireranno in città e nei quartieri, accederanno nei parchi, terranno sotto osservazione le aree più a rischio della città e si muoveranno sia di giorno che di notte. Vietato portare armi o altriarnesi (leggi manganelli, tanto per intenderci): i volontari avranno comunque un pettorina e altri indumenti precisi in modo da rendere immediatamente visibile il loro ruolo. Tutti dovranno fare un corso formativo. L’amministrazione comunale sta anche valutando la possibilità di un riconoscimento economico ai singoli volontari, una sorta dirimborso spese, ma non c’è ancora alcuna quantificazione, nè la certezza che questa idea possa andare in porto. L’assessore Loris Pasut avrebbe anche intenzione di acquistare un’automobile da mettere a disposizione, ma anche su questo fronte sarà necessario prima di tutto capire se dalla Regione arriveranno i fondi necessari. Mezzo compreso, la spesa per allestire le squadre di volontari si aggira intono ai 35 mila euro, soldi che il Comune ha chiesto alla Regione in base alla normativa sulla Sicurezza lanciata dall’assessore Federica Seganti.

Un ruolo fondamentale lo avranno anche i nonni vigile, oramai una istituzione a Pordenone. Anche loro potranno far parte delle squadre e ovviamente proseguiranno nelle loro “normali occupazioni”per le quali sono riconosciuti e stimati. Saranno presenti fuori dalle scuole per agevolare l’attraversamento delle strade degli studenti, gireranno nei parchi cittadini e saranno dotati, esattamente come gli altri volontari, di nuove ricetrasmittenti.

Loris Del Frate

Il Gazzettino – Pordenone

30 Settembre 2008

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