Maran e Tesini attaccano: il Fvg pagherà le spese della riforma
UDINE. Approvato il ddl sul federalismo, il governo punta a mantenere vivo il patto con tutti gli enti locali. Ma il Pd attacca e Alessandro Maran spiega: «Verosimilmente le regioni speciali saranno chiamate a concorrere alle spese». Il dialogo con gli enti locali, nel frattempo, è un punto su cui la Lega Nord crede molto: il Carroccio non vuole perdere il filo del dialogo avviato con governatori e sindaci, soprattutto di centrosinistra. Non si ferma intanto il dibattito sul testo del governo. Il Partito democratico conferma la disponibilità a collaborare, ma critica e puntualizza. Per il deputato del Pd Alessandro Maran, «il ddl Calderoli sul Federalismo contiene errori, ambiguità e rischi». «Presenteremo le nostre proposte per cambiarlo», ha aggiunto sottolineando che sul ruolo delle Regioni a statuto speciale, «l’unica cosa chiara ribadita nel comunicato della Presidenza del Consiglio è che “I decreti di attuazione dei rispettivi statuti dovranno assicurare il concorso delle Regioni speciali al conseguimento degli obiettivi di perequazione e di solidarietà e all’esercizio dei diritti e doveri da essi derivanti”». Secondo Maran, ciò «significa che verosimilmente saremo chiamati a concorrere alle spese. Non c’è motivo di affrettarsi a stappare lo champagne». Sulla questione interviene anche il deputato del Pd Ivano Strizzolo. Il democratico denuncia «seri rischi di omologazione per il Friuli Venezia Giulia. Sarebbe bene – ammonisce – che anche i rappresentanti regionali del centro-destra a valutassero meglio il contenuto del provvedimento licenziato dal governo, soprattutto per le ricadute finanziarie per il bilancio della Regione». Le perplessità di Strizzolo sono sul fatto che «il tanto conclamato federalismo fiscale così come è stato approvato porti effettivi miglioramenti all’intero sistema. Chi avrà la pazienza di leggersi i 22 articoli del provvedimento – continua – si potrà facilmente rendere conto che il Paese, e dentro il Paese la nostra Regione, rischia di infilarsi in una situazione di caos finanziario che non potrà non avere pesanti conseguenze sul rapporto tra i diversi livelli istituzionali». Il consigliere regionale Alessandro Tesini, invece, risponde alle accuse del coordinatore regionale del Pdl Isidoro Gottardo e attacca il centrodestra regionale sulle scelte di politica economica, avvicinando le scelte del Pdl a «un gioco delle tre carte da biscazziere da marciapiede». «Non si può – nota – denunciare un forte indebitamento della Regione, chiedere allo Stato la compartecipazione sul reddito da pensioni, dichiarare la disponibilità a sostenere il costo di una riduzione della fiscalità. Questo – conclude – non è un circuito virtuoso, è un cortocircuito». Per avvalorare la sua visione, Tesini, cita perfino Tremonti. «Il ministro dell’economia – dice – non perde occasione per precisare che di riduzione delle tasse forse si parlerà a fine legislatura. La strada è quella e il recupero di efficienza è la leva basilare per aumentare le risorse per servizi e investimenti. Niente balle, però – insiste il consigliere – per mesi si è venduta la favola della fiscalità di vantaggio, ne ha parlato anche Frattini. E come previsto, è saltata». Tesini infatti ricorda la differenza tra fiscalità di vantaggio e di sviluppo: «Tutta un’altra cosa, ancora da scoprire». Soddisfazione invece per la riforma federalista è stata espressa ieri da Valeria Grillo, leader del Maf, Movimento autonomista friulano, presente come imprenditrice al meeting dei giovani industriali a Capri. «È una scelta storica, questa del governo di voler tenere conto della rendita che ogni regione saprà fornire a se stessa. Ha vinto l’idea autonomista». Beniamino Paglia
Messaggero Veneto -REGIONE
05 ottobre 2008