5 Ottobre 2008

Moretton, capogruppo pd: “Urge un impegno chiaro per la sanità della provincia di Pordenone!”

L’idea di nominare un commissario, preannunciato dal centro destra, che andrebbe ad accorpare le due aziende ospedaliera e territoriale oltre che sovrintendere alla commissione nominata per la realizzazione del nuovo ospedale, ci pare fuori luogo, non individuando una emergenza che la giustifichi.

Forse ci sfugge qualcosa ed è necessario che Tondo faccia chiarezza; poiché egli sa bene che solo in situazioni gravi, causate da inadempienze gravi da parte degli attuali direttori, il dissesto di bilancio, etc., ne giustificherebbe legalmente la nomina.

Fino a questo momento nulla di tutto ciò è emerso, per cui non sussistono le ragioni di una decisione così drastica che, non solo inquieta, ma fa presagire azioni più che dettate dalla necessità, dalla volontà di taluni ad imporre scelte e direttive che poco hanno a che fare con la logica di soddisfare al meglio la cittadinanza.

Ritengo sia normale chiedere e avere delle spiegazioni trattandosi di un tema così delicato e particolarmente sentito come la sanità, che non è di esclusiva discrezione della maggioranza, ma deve assolutamente coinvolgere tutte le rappresentanze politiche. E’, a dir poco, fuori di ogni regola democratica e di ogni buona direttiva, constatare che questa maggioranza continua a proporre e a proporsi per la sanità pordenonese, con indicazioni che, a distanza di una settimana variano, evidenziando che non esiste ancora un progetto chiaro su come prospettare o delineare la sanità della nostra provincia.

Non deve stupire, pertanto, che l’esigenza di un impegno scritto sia la sola certezza che si deve pretendere per non vedere ripetutamente cambiate le promesse e le soluzioni che di volta in volta vanno prospettate.

Meno male che parlando di “nuovo” si tira fuori una idea vecchia per costruire una organizzazione sanitaria nuova. Tutto ciò ha dell’inverosimile ma soprattutto si evidenzia che si vuol imporre una volontà politica di chi governa e non certo seguire le esigenze e i bisogni dei cittadini.

Questa situazione di non governo della sanità che si manifesta in questo percorso incerto, sia nelle decisioni che negli strumenti attuativi, rischia di creare un grave danno per la nostra provincia. Non trovano conferma, pertanto, le parole di Tondo che sostiene: “la sanità del Friuli Venezia Giulia è una delle migliori d’Italia!”.

Trieste, 05 ottobre 2008

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