5 Ottobre 2008

«Nuovo ospedale, stop alle attese»

I democratici pordenonesi difendono Bolzonello dall’attacco dei colleghi di Cordenons, che avevano biasimato l’atteggiamento del sindaco. «Semmai – affermano – dovrebbero aiutarci a sottolineare l’inconcludenza della nuova giunta regionale. Sette anni di buona amministrazione, infatti, dimostrano come Pordenone sia in buone mani. E’ chiaro a tutti che realizzare il nuovo ospedale nel sito attuale significa dotare in tempi brevi la città di una struttura moderna e funzionale».
Il Pd sottolinea, però, che «bene ha fatto Bolzonello a considerare e verificare la reale volontà della giunta Tondo di edificare l’ospedale in Comina. Il ruolo di chi guida un ente locale, infatti – sostiene il partito – è diverso da quello del consigliere di opposizione. Nell’interesse di Pordenone era dunque opportuno evitare una contrapposizione frontale con la Regione e cercare anzi di istaurare con essa un rapporto di collaborazione».
A tutto, però, c’è un limite: «Dobbiamo purtroppo constatare che il dialogo avviato non ha portato ad alcun risultato. La nuova giunta regionale, infatti, a sei mesi dal suo insediamento, continua a tergiversare. Non solo costituisce l’ennesima commissione tecnica per guadagnare tempo – rimarcano – ma si rifiuta anche di formalizzare, come richiesto dal sindaco, l’impegno a cambiare sito. E’ dunque quel centro-destra con cui finora Bolzonello si è rapportato a ostacolare il percorso da lui indicato e a penalizzare la città capoluogo. La prospettiva di avere in tempi ragionevoli un nuovo ospedale si sta allontanando mentre si sta invece materializzando il rischio di un nulla di fatto».
Da un lato la giunta Tondo «si sta rivelando incapace di offrire un progetto alternativo adeguato. Dal wi–fi all’ospedale, Pordenone vede così bruscamente frenato quel processo di modernizzazione rilanciato dal centro-sinistra. A questo punto ci chiediamo preoccupati se continuare ad avere un atteggiamento non pregiudiziale e ad aspettare, possa davvero aiutare il sindaco a colmare il deficit infrastrutturale».

Stefano Polzot

Il Messaggero Veneto

5 ottobre 2008


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