6 Ottobre 2008

L’intervento di Veltroni alla Direzione Nazionale del 3 ottobre 2008

Pubblichiamo una sintesi per temi dell’intervento di Walter Veltroni alla Direzione Nazionale del PD.

Perfezionisti della vita democratica.
Siamo dei perfezionisti della vita democratica, ma non credo che esista un partito al mondo che ne abbia una così ricca articolata come la nostra. All’estero la crisi della tradizione dei partiti di massa si è consumata rapidamente e noi siamo un organismo che crede alla ricchezza della vita democratica come valore. La discussione però è un mezzo non un fine, un partito deve essere utile a un paese, a una comunità. La discussione che si svolge al suo interno deve essere costantemente finalizzata all’idea di accrescere la comunicazione con la società, capire come essa si muove. Il nostro modo di lavorare deve essere ispirato a questo, il pluralismo interno è una ricchezza con pezzi di società che guardano a pezzi del PD e affluiscono in esso. Va bene se è questo e non diventa asfissiante, l’imposizione di una maglia che finisce per comprimere. Abbiamo una bellissima libertà intellettuale: testa e cuore che agiscono autonomamente facendo parte di una comunità fatta di singoli, non una gabbia di ferro. Una singolare combinazione: massimo pluralismo interno e massima capacità di attrarre i singoli. L’impresa è far convivere persone con origini diverse, ma tra qualche mese si dimenticherà da dove si viene. A me già viene da pronunciare un solo noi, che è quello del PD. Non è facile altre esperienze in passato sono fallite e non ho gli strumenti che ha Berlusconi per tenere insieme un partito. Può dire: questi qui non li mando più in tv, è capitato nel Popolo delle libertà. Noi abbiamo lo strumento della direzione politica , del convincimento, dello spirito di squadra e siamo un gruppo di persone responsabili che sanno che c’è un punto oltre il quale si fa del male all’impresa collettiva. Le feste ce l’hanno detto con chiarezza anche se uno dei nostri difetti è quello di non capire quando il tamburo sta suonando. Il tamburo della gente dice: attenti, avete discusso, ma ora pensate a quello che sta succedendo.


YouDem. YouDem Tv non nasce come tv ma come forma moderna di un partito moderno: non sarà una tv con palinsesto ma lo strumento con il quale il PD comunicherà con la rete, fatto dai cittadini e non da chi confezionerà il tutto, andrà sul satellite per parlare: è un pezzo di un’idea di partito moderno che costruisce comunità dove politici e cittadini si incontrano, come i blog e i network. Non c’è nulla di male in due tv, abbiamo anche cercato di intrecciarci con Red TV.

Le tre fasi del PD. Il segretario ha ripercorso quelle che per lui sono state le tre fasi: la prima quella dal discorso del Lingotto, le elezioni primarie, le elezioni dello scorso aprile. “Un periodo che ci ha dato sensazioni esaltanti e un risultato elettorale importante”. La seconda quella post-elettorale “difficile, anche per me. Dava l’impressione che tornasse qualcosa di antico”. La terza quella “delle feste, della summer school. Non ne ho sentito le tracce perché non avete partecipato ma è stata una grande fabbrica di esperienze, conoscenze,culture. E ora la manifestazione del 25 e poi la conferenza programmatica. E’ la fase dell’”ora che succede” c’è attenzione e sarà una grande e positiva manifestazione per l’alternativa.

La crisi della democrazia e la crisi economica.
Ho fama di essere una persona moderata, che bilancia la passione interiore. Potete immaginare se le cose che dico, che sono lo sviluppo di quel che ho detto al Lingotto quando ho usato l’espressione “crisi della democrazia” e quello che sto dicendo con accenti e toni diversi da chi è accomunato a questa valutazione. È quello che ho trovato in un articolo sul Sole di Carlo Bastasin che ragionava sul voto del congresso USA che nel cuore di una tempesta monetaria ha respinto il piano Paulson. Ho avuto la sensazione di una manifestazione del più drammatico problema con cui occidente si torva a fare i conti. Siamo a un tornante della storia, dopo il quale difficilmente le cose resteranno com’erano prima. Per noi capire che a assetti strutturali corrispondono modifiche dell’opinione pubblica significa capire che bisogna prepararsi a una battaglia. La crisi dei subprime da dove nasce? Da una crisi sociale, da un processo d’impoverimento della parte della società americana che faceva i mutui e non ha i soldi per pagare. È una crisi che proseguirà perché ci sono i pignoramenti e avrà effetto sull’economia reale.
C’è una crisi sociale perché i manager sono in uscita e c’è chi ha la casa pignorata. È la crisi sociale di un modello di sviluppo che ha come sua origine la destra con la deregulation, con il salto dell’idea del mercato regolato. Come nasce Forza Italia? Con l’idea che lo stato fosse tutto lacci e lacciuoli e ogni autorità indipendente una rottura di scatole. Nasce ideologicamente liberista discendendo dal reaganismo e oggi approda al contrario senza elementi di rottura. Ed è tutto normale? Se lo avessimo fatto noi ci avrebbero impalato e invece loro rievocano lo stato al centro del sistema economico.

Una società impaurita e l’autoritarismo. Le notizie dei giornali dal razzismo all’aumento dell’Euribor sono tutte figlie di questa famiglia come quelle su chi si sente male e nessuno lo aiuta sull’autobus. Hanno tutte il segno di una società impaurita e incattivita. Il messaggio della destra è ‘chiuditi in casa che al resto ci penso io’. Nella storia ogni volta che si sono fatte strada opinioni di questo tipo e si sono intrecciate crisi sociale e istituzionale la società ha conosciuto le sue tenebre. Siamo di fronte a una società veloce e ad una decisione politica lenta! Ma una società veloce ha bisogno di decisioni veloci. Berlusconi quando dice quelle cose si mette in sintonia con l’opinione pubblica perché la democrazia deve decidere senno non è democrazia e non risponde alla missione di governare una società complessa. Non è un problema solo in Italia ma in tanti paesi europei e comporta lo spostamento a destra dell’opinione pubblica mentre l’Europa è vista distante e incapace di decidere portando all’euroscetticismo. L’Europa è utile vogliamo dirlo? Se non avessimo la nostra moneta nell’euro saremmo in un maremoto, l’euro ci consente di reggere meglio a questa sfida. C’è il rischio di un autoritarismo moderno, l’idea di una società che quando la guardi non è più la stessa perchè non ci sono più le garanzie di una democrazia che decide. Mettere insieme gli elementi specifici del rischio italiano non significa abbracciare la teoria del regime. A me fa paura l’abitudine a cose alle quali non dobbiamo abituarci. E non m’importa se fai un sondaggio sugli immigrati perché sento il dovere che qualcuno in un paese costituisca la forza morale per rappresentare un’alternativa possibile. Le aggressioni a Parma e Torbellamonaca indicano un male: quello del rischio della xenofobia del razzismo che appaga chi ci prende i voti ma distrugge il tessuto sociale, è l’insecurizzazione della società.

“Il governo è responsabile del malessere italiano”, per via dei suoi atteggiamenti intollerabili. Non è possibile che il presidente del consiglio dice cose palesemente non vere, l’altro giorno ha detto che prendeva l’elicottero per andare a vedere i campi nomadi e prima che non si recava all’Onu per seguire Alitalia!. L’idea che si può dire tutto e il contrario di tutto senza essere contraddetti è assurda. Ha insultato il capo dell’opposizione, i sindacati. Il governo manda a sbattere le trattative, un’opposizione contraria ma che si adopera per trovare una soluzione, informa il governo, la fa uscire dal binario morto e il premier invece di darcene atto o non dire nulla si scaglia contro il capo dell’opposizione! Il paradigma di un’opposizione iper-responsabile e un premier che fa annunci e spot. Ma le cose cominciano a cambiare il paese fa i conti con la situazione reale. Cito due cose.
Costo della vita: ci so occupa della borsa di Milano e va bene ma la borsa di chi va a fare la spesa è vuota. E se è vuota peggiorano le imprese i lavoratori, il paese. Ma il governo in questo momento in cui siamo in ginocchio, e non solo per la crisi mondiale, non fa interventi anticiclici. Cosa fa il governo per venire incontro alle esigenze della classe media che si sente precipitare verso il basso. Il 60% dei poliziotti cede un quinto dello stipendio per arrivare a fine mese. Cosa fa il governo oltre che occuparsi delle cose dei sondaggi come grembiuli e scritte sui muri? Questa questione dobbiamo farla irrompere con grande determinazione perché dalla soluzione di questa crisi deriva la capacità della società di sottrarsi alla paura.

Il PD forza dell’innovazione.
Come pensano di far ripartire un paese bloccato senza diminuire le tasse, non sostenendo salari e pensioni, né facendo investimenti?
Il governo ombra elabora di continuo proposte di legge. Abbiamo fatto una proposta sulle intercettazioni, ci siamo messi d’ascolto sul federalismo, sono convinto che guardando la storia italiana il nostro assetto dovrebbe far leva sulle regioni, sulla giustizia. Non dobbiamo difendere cose indifendibili ma la sostanza di un’assetto costituzionale mentre l’avvocato e deputato Ghedini definisce la magistratura non democratica! Abbiamo ragionato sul rapporto tra coscienza religiosa e impegno politico, come sul testamento biologico. È il modo di lavorare giusto, quello che cerca la sintesi. Non possiamo dimenticare di aver vissuto tempi in cui la democrazia faticava a decidere e dei ceti sociali hanno scelto di affidare dei compiti a chi prendeva una via semplificata.
Da dove diavolo riparte l’Italia?
Da un mercato libero e regolato dallo stato, con in valore d’impresa come funzione democratica. Lo stato in aree dove ha un valore strategico come l’acqua. Preoccupiamoci del destino delle classi medie, di chi ormai dorme nella sala d’attesa degli aeroporti di Milano. Dobbiamo essere la forza che rassicura il paese responsabile, che non racconta balle agli italiani che assolve il destino delle classi medie e risponde alle paure ambientali. Non sottovalutiamola.
La manifestazione del 25 dovrà andare in questa direzione, siamo una grande forza per l’alternativa o pensavano che fossimo il club della pipa? Si sono stupiti ma siamo un grande partito d’opposizione. Venite con noi e non ci sarà scritto contro il regime per la libertà. Scriveremo salva l’Italia. Dalla condizione d’impoverimento nella quale si trova, dai tagli alla scuola, da una perdita di ruolo in Europa e dal punto di vista dei valori. Non dobbiamo avere paura, Follini e Tonini lavoreranno a un convegno sul tema della paura che si chiami come il libro di Woytila, Non abbiate paura.
Materie per un PD nuovo che continui la sua sfida di opposizione che si distingua da forze estremiste, che appaia rassicurante e capace di costruire un destino nazionale.

Forze nuove
Dobbiamo rapportarci a associazioni e movimenti. Diverse forze si stanno avvicinando al PD ed è positivo, il sindaco di Gela, Rosario Crocetta ha deciso di aderire, un gruppo di persone a partire da Gavino Angius hanno deciso di avviare un rapporto di collaborazione e scambio, tante forze che stavano nella sinistra guardano al PD. A livello locale dobbiamo fare alleanze programmatiche e avere il massimo consenso possibile. Sono d’accordo a fare un’organizzazione degli immigrati anche se sono in tutte le strutture e chiedo a Nando Della Chiesa, Marcella Lucidi e Gad Lerner di costituire una consulta dell’immigrazione.
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