da Il Piccolo del 30.11.2008
Il welfare dell’era Illy «si basava sui diritti delle persone in un’ottica di sviluppo. Tanto è vero – prosegue Zvech – che la misura non era a sé stante bensì espressione della legge 6 che recepiva la 328 nazionale e affiancava azioni come la carta famiglia, le politiche in materia abitativa, di formazione (l’aumento dei posti negli asili nido) e la legge sul buon lavoro». Per quel che riguarda il reddito di cittadinanza, rivendica il consigliere del Pd, «la Regione aveva creato una misura che non era assistenziale perché il sostegno economico veniva corrisposto a fronte di un patto con il beneficiario. Si trattava di una misura sperimentale e pertanto migliorabile. La maggioranza – aggiunge Zvech – avrebbe potuto mettere mano al regolamento senza eliminare il provvedimento». Anche le politiche per la famiglia secondo il Pd sono zoppe. «Per quel che riguarda la carta famiglia promossa dalla nostra maggioranza – ricorda Zvech – si sta attivando una sola delle sette linee di intervento, quella sulle bollette». Ciò che manca alla destra, secondo il segretario, è un progetto complessivo di welfare: «per ora la giunta lo ha rinviato ma i problemi – incalza Zvech – non aspettano». In un quadro economico che si preannuncia preoccupante nei prossimi mesi «La politica – aggiunge – può scegliere come intervenire ma non può determinare i bisogni dei cittadini e oggi i bisogni di famiglie e imprese sono legati ai redditi e ai consumi. Dal primo gennaio in tanti non percepiranno più il reddito di cittadinanza e questo creerà loro molti provlemi». La priorità «non sono le telecamere per le quali sono stati investiti 16 milioni di euro. Anche il presidente Tondo, che in campagna elettorale ha cavalcato il tema della sicurezza, oggi dice che non è un’emergenza per la nostra regione».