2 Febbraio 2009

L’abolizione delle quote rosa

Ma la vera novità della nuova legge elettorale è stata l’abolizione del listino, strumento usato a suo tempo responsabilmente dai DS per candidare e, a seguito della vittoria del centro sinistra, eleggere in Consiglio due donne. Togliere i contributi ai gruppi che servono alle rappresentanti femminili per sensibilizzare altre donne ad avvicinarsi alla politica ed eliminare le quote in giunta, sono entrambe misure che inevitabilmente penalizzano le donne, semplicemente perché partono già da una posizione di svantaggio evidente. Ragionando in termini realistici, la misura più produttiva sarebbe quella della lista bloccata alternata per genere magari con il capolista donna. Ma questa soluzione, pur considerando il reale stato della rappresentanza femminile, è ancora un vero tabù per i colleghi maschi. Capacità, professionalità, senso pratico, intuizione, tutte qualità riconosciute alle donne, non bastano a far aumentare la loro presenza. Quando si vuole raggiungere un obiettivo, si mettono in atto tutti i percorsi possibili ma è doverosa un’assunzione di responsabilità nei confronti del mondo femminile, aiutandolo in questa impresa, vale a dire uno “starter” per mettere in moto. Purtroppo ogni volta che cerchiamo di partire qualcuno ci spegne il motore. Certo se si danno garanzie alle donne, si tolgono poltrone agli uomini che in questo dimostrano molto sensibilità. Della serie “la sedia è mia e guai a chi me la tocca”.

Annamaria Menosso
Consigliera regionale del PD
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