14 Febbraio 2009

Chiarotto e Zanin: sintesi del confronto dello scorso 15 gennaio


Entrambi, con un prestigioso passato di attivismo sociale presso l’associazionismo civile e cattolico, hanno delineato le motivazioni del loro ingresso in politica e l’importanza della provincia come catalizzatore delle esigenze del territorio più vasto.
L’intervento è stato aperto dal Segretario del circolo del PD di Cordenons Giovanni Ghiani e ha visto la partecipazione di Sergio Zaia, capogruppo PD nel Consiglio Provinciale di Pordenone. Zaia ha introdotto i lavori delineando i punti di forza e di debolezza del mandato provinciale in via di conclusione e il nuovo ruolo che la provincia deve assumere per essere un ente incisivo sul territorio e non meramente un distributore di risorse economiche, quale è attualmente.
Il tema della serata è stata, quindi, provincia sì o provincia no e quali azioni per ridare prestigio e competenza ad un ente che ha la sua necessità di esistere come trade union tra l’amministrazione regionale e quella comunale.
“Altri sono gli enti inutili, i carrozzoni che sperperano il denaro pubblico, come ad esempio l’Associazione delle Province Friulane” fortemente voluta da Elio De Anna – afferma Zaia.
Anche Sergio Chiarotto ha parlato della crisi della provincia esprimendo la convinzione che un ente che riesca a coordinare le energie locali è importante. “Oggi la provincia ha competenza nella scuola, nell’università e recentemente ha acquisito competenza anche nell’orientamento al lavoro, tutti ambiti importanti sui quali lavorare con convinzione e impegno in un’ottica di miglioramento del futuro lavorativo dei nostri giovani, soprattutto in periodi critici come quelli attuali”, ha ricordato Sergio Chiarotto.
“La coalizione di centro destra ha alimentato una cultura della violenza, una cultura della paura – prosegue Chiarotto – è compito del PD promuovere un progetto politico alternativo che fornisca l’unica risposta possibile contro chi la crisi l’ha creata, e cioè la speranza. La speranza che vengano tutelati gli interessi più vasti rispetto a quelli di una parte, che vanga promossa una cultura dell’equità e della giustizia e che vengano tutelate al pari delle altre, le categorie più deboli”, conclude Chiarotto.
Concorde con la visione di un PD che ha un progetto politico reale, alternativo e nuovo è Giorgio Zanin. “Per la prima volta vengono proposti candidati senza alcuna dietrologia che rappresentano il nuovo, io non sono ex di alcun partito – afferma Zanin. Profilo uno sviluppo positivo del PD – continua – che vuol fare emergere risorse creative nuove e che intende portare rinnovamento con piani di lavoro e organizzativi nuovi.”
Auspica una competizione per le primarie cooperativa e virtuosa dove è il partito e il suo progetto di un nuovo modo di fare politica che vince. Una politica che nasce dall’ascolto delle esigenze del territorio e che vuole essere concretamente incisiva sul territorio per il suo miglioramento e progresso.
A conclusione dei lavori Sergio Zaia ha ricordato che l’80% delle ordinanze e proposte in Consiglio provinciale sono state promosse dall’opposizione, questo a sottolineare che l’impegno a voler fare della provincia un ente attivo e di utilità pubblica è già iniziato.
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