9 Giugno 2009

da Il Piccolo del 09.06.09

Ha dormito?
Sono andata a letto attorno alle tre. Alle otto ero sveglia.
E ha capito di aver battuto Papi.
Sì, ho battuto Papi. Una gioia immensa.
Quanto ha pesato il caso Noemi?
Non è una questione privata ma di etica e moralità pubblica del presidente del Consiglio. Se ha pesato, è giusto così.
Ci credeva?
Puntavo a un buon risultato, non a un risultato così.
A cosa è dovuto?
A una campagna improntata su valori, contenuti e serietà. È stato poi apprezzato lo sforzo di rinnovamento di un partito che ha candidato una persona come me che aveva mosso forti critiche. A centrodestra non accadrà mai.
Più merito suo o di Franceschini che l’ha candidata?
Abbiamo trovato un giusto equilibrio.
Nel suo famoso discorso all’assemblea dei circoli del Pd lei ha «massacrato» un partito da 33%. Che cosa dire ora a un partito che ha perso 7 punti?
Il Pd è testa a testa con il Pdl nella circoscrizione del Nordest, a Udine è il primo partito. Il calo di consensi è reale ma è stato comunque fatto un grande lavoro per evitare che il progetto fallisse. Abbiamo tenuto e il progetto può continuare con le idee di chi vuole costruirlo veramente.
Ripeterebbe quell’intervento?
Certamente. Ho detto cose ovvie in cui si sono immedesimati in tanti.
Il Pdl?
Ha perso nettamente.
Chi ha vinto?
L’avanzata della Lega Nord, oltre le aspettative, dovrà preoccupare Berlusconi. L’Idv raccoglie i frutti di un’opposizione efficace quando è mancato il Pd.
Tornerete alleati?
Le alleanze si costruiscono sui programmi. Franceschini ha già detto che lascerà al congresso.
Le dispiace?
Mi auguro che il segretario faccia una riflessione. Ha evitato che il partito si spaccasse, ha dato una linea politica unitaria. Il suo è un lavoro da preservare, può pensare di restare.
È pronta per fare il segretario regionale?
Non ci ho mai pensato. Voglio solo rappresentare la regione e l’Italia in Europa.
Ma se glielo chiedono?
Sono a disposizione del partito. Come sempre.
E se le chiedono di candidarsi alla segreteria nazionale?
Voliamo troppo alto, discorso molto prematuro.
Non se la sente?
Sin qui ho fatto il mio. Adesso mi riposo e poi si vedrà.
Il suo segretario del Pd preferito?
Quello che verrà, ma potrebbe essere quello che c’è già. Io sono molto contenta di chi c’è.
Il fenomeno Serracchiani è nato con Facebook e YouTube. Che politica è?
La fortuna della mia campagna elettorale è l’abbinata tra web e «porta a porta». È stato apprezzato per esempio il fatto che io abbia tenuto personalmente i contatti su Facebook ma c’è stata anche una presenza sul territorio: 150 iniziative in un mese.
Ha chiesto volti nuovi. Se il Pd si affidasse all’usato sicuro D’Alema, sarebbe un errore?
Voglio vedere i programmi dei candidati alla segretaria. A quel punto valuterò. Chiunque si candidi alla guida del Pd si dovrà comunque assumere la responsabilità di far crescere una nuova classe dirigente.
Debora Serracchiani la Obama del Pd?
Accostamenti che fanno piacere. Ma lo spessore politico delle persone si costruisce sui progetti. Sicuramente l’ottimo risultato dà maggior peso non solo a me ma a tutto il partito regionale.
Non crede che sarebbe opportuno capitalizzare questo successo? Dovrebbero nominarla vicesindaco di Udine?
Ciò che conta è che questo voto servirà a rafforzare il sindaco Honsell.
Che cosa farà in Europa per il Friuli Venezia Giulia?

Mi impegnerò per le infrastrutture, per le eccellenze della regione, per le piccole e medie imprese.
Che cosa pensa di Renzo Tondo?
Non si è ancora ripreso dalla vittoria e ciò influisce sul governo della regione: il Friuli Venezia Giulia pesa poco negli schemi nazionali. Anche per Tondo il boom della Lega Nord, che alzerà il tiro, sarà un problema. Ma pure con l’Udc non sarà una convivenza facile.
Riccardo Illy servirebbe al Pd di oggi?
Credo che Illy abbia sbagliato ad abbandonare la politica in quel modo.
In che modo?
Senza parlare ai suoi elettori dopo la sconfitta. Perdere fa parte del gioco politico.

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