14 Luglio 2009

Omar Greco: per la sicurezza urge coordinare i corpi di polizia e attivare protocolli con i comuni

Nei giorni scorsi mi sono incontrato con il Presidente della Provincia, i Sindaci del PD e alcuni amministratori per discutere dell’impugnatura da parte del Governo della Legge Regionale sulla sicurezza approvata dal centrodestra. Una Legge spot, ideologica, approvata solo per onorare la cambiale di governo alla Lega Nord.Abbiamo concordato come la scelta di ricorrere alla Corte Costituzionale interessi parti fondamentali della Legge e che le modalità di approvazione della stessa riflettano una posizione neocentralista della Regione, alla faccia del Federalismo che tanto proclamano. Il fatto che ad impugnare il provvedimento sia un Governo “amico” non fa che confermare la superficialità del Presidente Tondo e della sua maggioranza.Bisogna ricordare poi come il testo originario, concordato con il Consiglio delle Autonomie, sia stato completamente stravolto dalla Commissione competente (ecco perché parliamo di neocentralismo) e che ciò ha causato vibrate proteste nei Comuni, visto che saranno loro poi a doverla applicare.In pratica l’intesa con i Comuni, obbligatoria per provvedimenti di questo tipo, è stata semplicemente “estorta” e non concordata con il mondo delle Autonomie locali.Nel merito, com’era ampiamente prevedibile, sono state sollevate obiezioni di costituzionalità su alcune parti dell’impianto legislativo, a partire dalla previsione secondo la quale la Polizia locale assume il presidio del territorio, funzione che invece non può che spettare esclusivamente allo Stato, attraverso le Forze di Polizia.Le contestazioni partono dalla dotazione di armi ai Vigili urbani, che invade palesemente una competenza esclusiva dello Stato, e arrivano al controverso tema delle Ronde, con cui si mira ad impedire l’inclusione delle Associazioni d’Arma tra i beneficiari di finanziamenti ad hoc per costituirle.Infine, l’attribuzione dello status di agenti di Polizia giudiziaria alla Polizia locale.Senza dimenticare una previsione specifica che farebbe capo alla Regione, che invade pesantemente la competenza dei Comuni, relativamente alla definizione del numero di agenti da assumere nella pianta organica di ogni Comune e l’organizzazione stessa del Corpo di Polizia municipale di cui i Comuni verrebbero esautorati.L’obiettivo è di arrivare ad assicurare un agente ogni mille abitanti, senza però individuare le risorse a disposizione dei Comuni, che nel frattempo devono rispettare il Patto di stabilità e far quadrare il bilancio senza aver ricevuto, alla faccia delle promesse, risorse che sostituiscano l’ICI e permettano agli enti locali di non tagliare le spese sociali, cosa che purtroppo sta avvenendo.E’ impensabile continuare a chiedere ai Comuni di cantare e portare la croce, quindi si approfitti di questo stop per rivedere le parti più demagogiche della Legge, per ridimensionare i finanziamenti ad essa destinati e liberare risorse da indirizzare al mantenimento dei servizi essenziali, soprattutto quelli rivolti ai più deboli che stanno pagando un prezzo salatissimo alla crisi.Sul versante della sicurezza , piuttosto, si rafforzi il ruolo delle Forze dell’ordine e non si aggiunga confusione a confusione demandando a persone che non hanno titolo né preparazione il presidio del territorio.A livello locale ognuno deve fare la propria parte e pensiamo che assieme ai Comuni si possa ragionare sull’attivazione di Protocolli locali destinati a coordinare meglio il lavoro dei vari Corpi di Polizia presenti sul territorio, ognuno per la propria parte di competenza.Per quanto ci riguarda ci attiveremo con i nostra rappresentanti in Consiglio regionale per raggiungere questi obiettivi e modificare in profondità una Legge inutile e costosa; ci affidiamo al buon senso della parte più ricettiva della maggioranza, che, se esiste, dovrebbe battere un colpo.Omar GrecoSegretario provinciale PD
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