25 Ottobre 2009

Ma non bisognava tagliare i costi della politica?


Da un lato, infatti, il sindaco ha accolto le richieste della minoranza consiliare di trasformare in una semplice facoltà “l’obbligo” di creare il presidente del consiglio comunale, che si evinceva dalla prima bozza delle modifiche. D’altro canto, tuttavia, dispiace constatare la scelta di gravare il bilancio comunale di una ulteriore figura, dopo aver già nominato il numero massimo di assessori previsto. Ciò, non è superfluo rimarcarlo, in un momento di congiuntura economica e sociale negativa e disattendendo le esortazioni al contenimento delle nomine venuto dall’assessore regionale Federica Seganti (Lega Nord) ai sindaci della regione. Perchè non ci si è attenuti alle direttive regionali, evitando di proporre la figura del presidente del consiglio comunale e non ci si è limitati ai 4 assessori?
Viene legittimo pensare che ci fosse la necessità di dare “importanza”, all’interno della coalizione di maggioranza, a tutte le componenti del PdL brugnerese.
Non intendiamo che il ruolo del presidente sia inutile, ma il modo in cui si è giunti alla modifica statutaria rischia di suonare come una forzatura, che risulterebbe controproducente per l’immagine di un sindaco che ritiene fondamentale il dialogo con la minoranza.
Ci chiediamo se non si potrebbe uscire da questo rischio di impasse, affidando la carica (magari senza compenso) a un componente della minoranza. Questo aiuterebbe il lavoro della maggioranza nel prosieguo della legislatura e rilancerebbe il dialogo tra le componenti consiliari, dando maggiori garanzie di imparzialità.
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