11 Dicembre 2009

Nucleare a Monfalcone? No, grazie!

E’ giusto che il dibattito avvenga alla luce del sole, senza ambiguità, ricordando alcune posizioni espresse anche sulla stampa locale non molto tempo fa.
Parto dalla scelta di ricorrere alla tecnologia nucleare fatta da questo Governo. Si è deciso di riesumare una tecnologia vecchia e superata qual è il nucleare di terza generazione, senza tener conto dei tempi di costruzione lunghissimi degli impianti, del costo smisurato che ricadrà sulla collettività e di un”problemino” che si chiama smaltimento delle scorie a cui non è stata data ancora risposta e che già oggi pesa sulla bolletta energetica degli italiani per 400 milioni di euro l’anno, come giustamente ricordava ieri Ermete Realacci.
Ricordo anche che le procedure di realizzazione degli impianti nucleari prevedono l’adozione di metodi piuttosto spiccioli, cioè l’enunciazione del sito prescelto per la costruzione della centrale e la sua immediata classificazione in territorio militare, escludendo quindi qualsiasi forma di consultazione e condivisione con gli altri portatori di interesse, a partire dagli enti locali. Possiamo essere un pò preoccupati oppure questo disturba i timonieri?
Il Presidente di questa Regione Renzo Tondo ha dichiarato a più riprese di essere favorevole al nucleare e quindi di conseguenza non può che essere favorevole ad ospitare impianti di questo tipo nel suo territorio, a meno che non si faccia prendere dalla sindrome di NIMBY, secondo la quale si è favorevoli a tutto, a condizione che non riguardi il proprio giardino di casa. Posizione questa che non sarebbe seria né credibile.
Il Ministro Scajola, proprio ieri sulla stampa, dichiarava che nessuna decisione è stata ancora presa relativamente alla localizzazione dei siti nucleari, non escludendo nessuno dei luoghi citati dalla stampa come potenziali siti.
A fronte di tutto ciò dovremmo starcene tranquilli e non parlarne? Dovremmo disinteressarci delle ricadute su questa Città di questa opzione?
La risposta è no!!! E fa bene il Sindaco ad essere più realista del re ed a chiedere continue rassicurazioni a chi ha la competenza di prendere queste decisioni.
A noi sta a cuore la tutela della salute dei nostri concittadini e la tutela dell’ambiente circostante, che di tutto ha bisogno, meno che di un nuovo insediamento pesante e fortemente impattante.
Su questo siamo pronti a lanciare forme di mobilitazione popolare per contrastare una scelta miope e sbagliata, anche a costo di ricorrere al referendum consultivo; che per lo meno avrebbe il pregio di chiamare i cittadini ad esprimere un’opinione su un tema veramente rilevante per il futuro di questo territorio.
Del resto il centrodestra ha promosso una consultazione sul sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, senza peraltro raggiungere il 50% dei votanti; scommettiamo che su questo tema noi siamo in grado di farlo?

OMAR GRECO
Segretario provinciale PD

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