7 Gennaio 2010

La newsletter di Arnaldo Scarabelli – Il bilancio provinciale

2) Con queste condizioni emerge che la Regione non intende affidare alla Provincia nuove funzioni esecutive e amministrative, anzi, proprio la giunta Tondo si riappropria di un centralismo assegnando compiti e risorse strategiche ai propri “bracci operativi” (Protezione civile, Autovie Venete, Strade FVG, ARPA) piuttosto che decentrarli alle Province. A parole Fontanini è bravo a sostenere che le Province devono ottenere risorse e competenze impropriamente gestite da Trieste, ma nei fatti Tondo concede, rispetto ad Illy, molto meno all’autonomia gestionale degli enti locali del territorio friulano (basti pensare ai commissari “triestini” delle Comunità montane).
3) A questo proposito è stata completamente esautorata la Comunità delle Province Friulane in quanto la Regione nella finanziaria 2010 non ha assegnato all’Associazione interprovinciale nemmeno un euro, anche perché le Province Friulane non hanno ritenuto di presentare assieme alcun progetto strategico e non hanno prodotto alcuna forma di pressione politica nei confronti della maggioranza “amica” di centrodestra a Trieste. I bilanci pluriennali regionali e provinciali, nella sostanza, non prevedendo alcuna forma di stanziamento decentrato in favore della Comunità del Friuli, decretano, di fatto, la morte di quella che doveva essere un’istituzione sovraordinata capace di sviluppare la coesione sociale ed economica nonché di valorizzare le identità linguistiche e culturali del Friuli.
4) Tale situazione rende ancora più evidente una quarta caratterizzazione della programmazione finanziaria provinciale 2010 ovvero la sua corta visione di prospettiva. Infatti, ai ridotti trasferimenti regionali di parte corrente, non corrisponde alcuna assegnazione straordinaria alla Provincia di Udine. Assegnazioni cospicue sono invece state concesse dalla finanziaria regionale ad altre parti del territorio regionale (ospedale di Pordenone e di Cattinara TS in primis). Nulla è previsto per il recupero di Villa Toppani a Udine per l’istituzione de Cjase dai Furlans e nemmeno per il recupero dell’ex Caserma Duodo (sede dell-ex distretto militare di Udine) con il progetto della Cittadella della provincia mentre la Regione, di recente, ha assegnato 2 milioni di euro al Comune di Azzano Decimo per una nuova piscina, 1,5 milioni a Trieste per opere cimiteriali e 700 mila euro per il Cinema City di Lignano.

Mi soffermo a illustrare i limiti della programmazione provinciale evidenziando alcuni settori:

INVESTIMENTI NEL SETTORE DELLA VIABILITA’
Mancano investimenti adeguati per quello che è il settore infrastrutturale più importante della Provincia: quello della viabilità. Pur essendoci anche le destinazioni, non ci sono destinazioni conseguenti ad una programmazione seria con dei criteri oggettivi prefissati e non le soggettività del caso.
Le indicazioni non seguono le priorità del territorio provinciale che sono legate al livello di traffico, alla pericolosità dei tracciati, al numero di incidenti stradali. Il programma delle opere stradali continua, al di là del PRUSST e di qualche altro grande intervento che stenta comunque a partire, a dare soluzioni parziali e limitate (vedi varianti di Premariacco e di Manzano) ovvero si continua, in linguaggio metaforico, a “indossare le bretelle senza i pantaloni”.
Mi permetto di evidenziare come la programmazione abbia lasciato a desiderare negli esercizi scorsi e lo si evince da un bilancio che richiama una consistente somma di residui da impegnare per le grandi opere ma anche per le manutenzioni e la riasfaltatura delle strade provinciali.
Vedere, per credere, il prospetto allegato sullo stato di attuazione delle opere con oltre 100 milioni di euro fermi nelle casse della Provincia (a dire il vero “ingrassano” le banche) invece che contribuire a dare ossigeno alle piccole e medio imprese in questo momento di crisi.

POLITICHE SOCIALI – POLITICHE PER LA FAMIGLIA
Nell’ambito delle politiche sociali trovano anche finanziamento gli stanziamenti per la famiglia ovvero il grande bluff del bilancio previsione nel 2010.
La Famiglia è vista da Fontanini e co. come un puro aspetto assistenzialistico: nulla è previsto a livello di promozione e di incentivi a chi desidera avviare un percorso di vita famigliare, per non parlare di come affrontare la crisi della natalità e dell’occupazione soprattutto di chi deve provvedere alla crescita dei figli (sempre piu’ preoccupanti gli effetti della disoccupazione femminile in Friuli).
E’ emblematico che la giunta Fontanini abbia così tanta attenzione per un progetto per il recupero di animali in difficoltà di Campoformido (impegno pluriennale 2010/12) piuttosto che il sostegno o l’accompagnamento di progetti che valorizzino la sussidiarietà sociale, dove la Famiglia è effettivamente protagonista, modificando le opportunità per le famiglie stesse e andando dentro il territorio provinciale a mutuare ed ad estendere quelle che sono le esperienze positive.
In sintesi le politiche a sostegno della famiglia prevedono un esigo impegno finanziario, solo per il 2010, per la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con associazioni di famiglie e l’istituzione di uno sportello.

MOLE IL BEVI e EIN PROSIT
Vi ricordate la campagna pubblicitaria “Mole il Bevi” ebbene lo sapete che la provincia oltre ai contributi alle Strade del vino (L.R. 21/2000) con la valorizzazione delle cantine, enoteche, strutture agrituristiche legate alle produzioni vitivinicole finanzia con ben 14 mila euro l’iniziativa turistico/enogastronomica “Ein Prosit in Tarvis”.

Buon brindisi con spumante rigorosamente friulano (va bene anche il Picolit, Verduzzo o Ramandolo) di buona fine del 2009 e di buon principio dell’anno nuovo!

Auguri a tutti.

Arnaldo Scarabelli
Consigliere provinciale

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