19 Gennaio 2010

Fontanini e Virgili non scarichino sui dipendenti provinciali

In pratica si poteva investire per migliorare la qualità del lavoro, accrescere l’efficienza e la dotazione di strumenti e di attrezzature operative più adeguate.
Il personale della Provincia, in questo momento, non ha bisogno di essere messo alla “berlina” appesantendo un clima di ostilità fra i lavoratori del settore pubblico e quello privato, ha bisogno invece di sentirsi parte attiva dei processi decisionali, protagonista di un percorso amministrativo definito dai politici ma che comunque va condiviso e partecipato a servizio della Comunità Friulana.
Come possono i dipendenti di Palazzo Belgrado lavorare in serenità e con produttività se il vertice dell’amministrazione non fa sentire la fiducia nei confronti dei propri collaboratori, anzi, alimenta il discredito e li bistratta cavalcando l’onda brunettiana “dipendente pubblico = fannullone”.
Perché è questo è il principale obiettivo dell’on.Fontanini: accrescere il consenso all’esterno cavalcando l’onda demagogica piuttosto che mettere mano seriamente alla riorganizzazione dell’ente, motivando e incentivando il personale.
Per quanto riguarda gli incentivi non mi riferisco a quelli economici, perché il personale della Provincia ha avuto anche troppa pazienza riguardo gli accordi integrativi che devono ancora essere definiti e il comparto unico che slitta sempre.
Credo bensì che ai lavoratori di Palazzo Belgrado basterebbe poco, basterebbe essere trattati come persone che sanno di svolgere un servizio per la propria comunità e che sono disposte anche a fare dei sacrifici, ma sacrifici che migliorino la qualità del lavoro e il rapporto con l’utenza, cittadini, imprese, associazioni e gli altri enti locali.
Non sacrifici che non servono a niente, se non a spendere male i soldi, a creare frizioni improduttive tra guida politica e struttura organica, a garantite all’on.Fontanini e alla sua maggioranza la figura stereotipata dei “cacciatori di fannulloni” e dei “fustigatori di privilegiati del comparto pubblico” che produce un certo consenso mediatico in un contesto schizofrenico come quello attuale.
Il rilancio del ruolo e dei compiti dell’Amministrazione provinciale di Udine andrebbe sviluppato in tutt’altro contesto, con serietà e cognizione di causa, rendendo partecipi e protagonisti dei progetti e degli obiettivi di governo tutti i lavoratori, dal direttore generale all’operatore dell’ultimo livello.
In questo anno e mezzo l’on.Fontanini ha solo imposto ai lavoratori regole astruse e spostato alcune pedine (meno dirigenti ma più posizioni organizzative) mentre il clima che si respira a Palazzo Belgrado tra gli amministratori (in questo contesto ne vanno di mezzo anche quelli di minoranza) e il personale è sempre più pesante. Non è un bel lavorare neanche per chi fa opposizione come il sottoscritto.

Arnaldo Scarabelli
Consigliere provinciale
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